Quando si accende un mutuo per l’acquisto di una casa è necessario progettare nel dettaglio il piano di rimborso. Nonostante questo processo iniziale, può capitare di trovarsi in difficoltà nel pagamento delle rate. Cosa fare in queste situazioni? Optare per alternative come la sostituzione del mutuo.
Sostituire il mutuo: ecco perché scegliere questa opzione
Perché scegliere la sostituzione del mutuo? Quali sono le caratteristiche di questa opzione? Tra le peculiarità più importanti è possibile ricordare il fatto che prevede la sottoscrizione di un contratto ex novo presso un istituto di credito diverso da quello inizialmente scelto come punto di riferimento, con la richiesta di una somma di denaro che viene utilizzata per estinguere il mutuo acceso originariamente.
Sostituzione del mutuo: quali costi comporta?
Quando si parla di sostituzione del mutuo è necessario considerare un aspetto su tutti, ossia la necessità di stipulare un nuovo contratto di mutuo. Questo implica l’obbligo di ripagare oneri accessori e imposte, dal momento che si parla di un finanziamento totalmente estraneo rispetto a quello richiesto inizialmente.
Questo contro è bilanciato da un vantaggio considerevole, ossia la possibilità di ridefinire da capo le condizioni di rimborso, a partire dal tasso fino ad arrivare alla durata generale del piano di ammortamento.
Sostituzione mutuo: come valutare la scelta
La scelta della sostituzione del mutuo deve essere valutata con attenzione. Quali sono i criteri da considerare? In questo caso, considerato l’onere relativo ai pagamenti per la sottoscrizione di un nuovo contratto e per l’iscrizione di una nuova ipoteca, è necessario analizzare il maggior numero di aspetti, per vedere quali sono i pro e i contro del piano iniziale.
Un altro punto da non trascurare è legato alle alternative alla sostituzione, che devono essere prese in esame prima di ricorrere a questa scelta.
Mutuo sostituzione: le alternative principali
La sostituzione del mutuo ha delle alternative. Quali sono? La rinegoziazione e la surrogazione. Nel primo caso il mutuatario ha la possibilità di ridiscutere le condizioni di rimborso – intervenendo per esempio sul tasso o sulla durata del piano di ammortamento – senza cambiare istituto di credito (la rinegoziazione può essere richiesta anche in caso di difficoltà economiche, dal momento che agevola la banca che non ha così il problema dei pagamenti bloccati per troppo tempo).
Una seconda opzione è la surroga. Di cosa si tratta? Di una fattispecie introdotta con il Decreto Bersani del 2007, che prevede la possibilità, senza spese accessorie (oneri di perizia tecnica e spese d’istruttoria) per il mutuatario, di trasferire il mutuo da un istituto di credito a un altro, con la possibilità di ridiscutere dettagli del piano di finanziamento.
Nel caso della surroga e della sostituzione, una volta perfezionati i dettagli del nuovo piano di finanziamento, è possibile parlare sempre della possibilità di detrarre il 19% degli interessi passivi fino a un massimo di 4.000€ annui (il che implica un risparmio di circa 760€).