Perché calcolare il valore catastale con il metodo prezzo valore
Introdotto dalla 266/2005 e in vigore da gennaio 2016, il sistema prezzo valore è una soluzione che si usa quando si parla compravendite di immobili e consente di calcolare la base imponibile per le imposte sul valore catastale. Valore, quest’ultimo, che generalmente è al di sotto del prezzo di vendita. Utilizzare il sistema prezzo valore è una scelta vantaggiosa soprattutto se non è possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali per la prima casa.
Il metodo di calcolo prezzo-valore può essere sfruttato a prescindere che vi sia la sottoscrizione di un mutuo. Tuttavia, è ammesso solo per le compravendite tra persone fisiche, o se le vendita avviene tra un privato e un venditore che è esente dal pagamento dell’Iva. È possibile utilizzare il sistema prezzo valore esclusivamente per immobili destinati ad uso abitativo e per le relative pertinenze.
Questo particolare sistema di calcolo è stato introdotto al fine di incentivare una maggiore trasparenza nelle vendite immobiliari, nonché per evitare che il prezzo indicato nell’atto di vendita sia rivisto al ribasso rispetto a quello effettivamente corrisposto. Una pratica spesso adottata da chi acquista immobili, al fine di pagare imposte più basse.
Quanto si risparmia con il prezzo valore
Ma come funziona il sistema prezzo-valore? Per adottare questo metodo di calcolo è necessario farne esplicita richiesta al notaio, che deve essere avvertito con un certo anticipo in modo da disporre correttamente tutte le pratiche per la compravendita.
Nell’atto di vendita deve comunque essere indicato anche l’intero valore dell’unità immobiliare oggetto della compravendita. In questo modo l’acquirente e il venditore si mettono al riparo dal rischio di eventuali accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.
Facciamo un esempio pratico dei vantaggi apportati dall’adozione del metodo prezzo valore per il calcolo delle imposte. Immaginiamo di voler utilizzare questo sistema per la compravendita di un’unità immobiliare che ha un prezzo di 300 mila euro e una rendita catastale pari a 1.500.
Per la definizione della base imponibile è necessario moltiplicare la rendita catastale (rivalutata del 5%) per 120. La base imponibile risulterà quindi di 189 mila euro. Considerando che l’imposta di registro è del 9%, con questo metodo si andranno a pagare 17.010 euro invece di 27 mila. Un risparmio di ben 10 mila euro.
Inoltre, ricorrendo al prezzo-valore, si ha una riduzione sull’onorario del notaio: per legge è previsto uno sconto del 30%.