Richieste mutui: a gennaio 2017 crescita dell’8,1%

Richieste mutui: a gennaio 2017 crescita dell’8,1% - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Le richieste mutui sono cresciute dell’8,1% a gennaio 2017. Il confronto è con il medesimo periodo dell’anno precedente.

Questo è senza dubbio un dato positivo, che va ad aggiungersi a quelli relativi al 2016. L’anno scorso è stato infatti da record per quanto riguarda l’erogazione di nuovi mutui. A trascinare le compravendite ci ha pensato la politica del Quantitative Easing con l’immissione di nuova liquidità sui mercati.

Nuovi mutui: secondo il direttore CRIF ci sono buone prospettive per il 2017

Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, sì è espresso con toni ottimistici commentando i dati di gennaio 2017 sulle richieste di mutui.

Nel corso delle interviste rilasciate ha affermato che il 2017 potrebbe essere il terzo anno consecutivo positivo per il mercato immobiliare.

Ha inoltre sottolineato che la situazione economica è cambiata. I tassi, per diversi mesi ai minimi storici, sono aumentati e potrebbero crescere ancora. Capecchi ha però ho rammentato che per tutto l’anno in corso sarà possibile avvalersi dei vantaggi della politica espansiva BCE.

Mutui 2017: ecco a quanto ammonta l’importo medio a gennaio

I dati di gennaio 2017 riguardanti le richieste mutui presentano differenze rispetto ai mesi precedenti. L’importo medio richiesto è pari a 121.193€. Rispetto al primo mese del 2016 si parla di un aumento dello 0,9%.

Questo dato è però più basso se paragonato all’ammontare medio richiesto a dicembre 2016. Fondamentale e anche definire la classe di durata preferita.

La maggior parte dei clienti si orienta verso quella compresa tra il 16 e il 20 anni. A sceglierla è il 23,8% dei nuovi mutuatari. Degno di nota e anche l’aumento della classe fino al 5 anni per la quale si registra un + 1,5%.

Simulazione mutuo 2017: facciamo un esempio

Per orientarsi meglio nel campo delle richieste mutui è necessario fare esempi specifici. Ipotizziamo la scelta di acquistare una seconda casa.

A richiedere il finanziamento è un impiegato di 40 anni con un reddito mensile di 2.600€. Il finanziamento richiesto corrisponde a 110.000€. Il piano di ammortamento ha una durata di 20 anni. Con questi dati di partenza, si può notare la convenienza del Mutuo Domus Fisso di Intesa. Questo piano prevedrebbe una rata di 548,69€. Il TAN e il TAEG risulterebbero pari all’1,85 è al 2,26%.

Miglior 2017 tasso variabile: una simulazione veloce

Per dare ulteriori consigli a chi si sta orientando tra le richieste mutui approfondiamo anche un prodotto tasso variabile. Utilizzando il medesimo punto di partenza consideriamo il piano di Webank.

In questo caso si avrebbe una rata pari a 505,89€. La proposta si distingue per la mancanza di spese d’istruttoria, di gestione e di perizia.

Gratuita è anche la polizza assicurativa incendio e scoppio. Per richiedere questo mutuo bisogna avere un’età massima di 60 anni. Il finanziamento viene erogato su un conto Webank intestato al mutuatario.

Prestiti Inpdap: Macro Aree

INPS ex Inpdap: info utili

Banche Convenzione Prestiti INPS ex INPDAP

News 2023 2024: gestione INPDAP