L’azzeramento dei tassi previsti da parte della BCE potrebbe rappresentare una grande risorsa incentivando l’economia italiana e riuscendo a dare una tregua sia ai privati che alle aziende costrette sempre più con le spalle al muro dalla crisi degli ultimi anni. Molti sono i dubbi però mossi dagli italiani che si chiedono se l’azzeramento dei tassi della BCE possano contribuire a far scendere sensibilmente la rata mutuo.
Sicuramente si assisterà ad un impatto positivo soprattutto per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile, miglioramento che potrà essere registrato però sul lungo periodo. Difficile invece effettuare una possibile stima dei costi dei mutui in quanto sarebbero troppe le variabili da tenere in considerazione.
Negli ultimi anni l’Euribor a 3 mesi, l’indice utile per il calcolo degli interessi di qualsiasi mutuo a tasso variabile, ha subito l’andamento del tasso di riferimento e del tasso deposito.
Mutuo casa: cosa cambia nel 2016
Maggiori però saranno i dubbi per chi ha necessità di accendere un nuovo mutuo rispetto alla tipologia di tasso di interesse da applicare, se optare per un appetibile tasso variabile o se invece preferire la certezza di un tasso fisso e stabile nel tempo. Bisognerà però tenere in considerazione che difficilmente i tassi potranno subire un’ulteriore discesa.
Ad oggi per un mutuo a tasso variabile è previsto un Euribor di poco superiore all’1% sicuramente un valore eccezionale, un dato mai toccato dall’avvento dell’euro. Ciò significa che per un mutuo di 100 mila euro con un rimborso in 20 anni tramite versamento di una rata mutuo mensile pari a 460€ è previsto il versamento di soli 11 mila euro di tassi di interesse.
Mutuo prima casa: tassi azzerati
Tassi azzerati dalla BCE che contribuiscono a rendere agevolato anche il mutuo a tasso fisso, per lo stesso mutuo di 100 mila euro si prevedono rate di 515€ restituite in 20 anni, sicuramente dati che contribuiranno ad incrementare l’economia del settore immobiliare.
L’azzeramento dei tassi è strettamente connesso al settore immobiliare, secondo l’ultimo rapporto mensile dell’Abi nel mese di febbraio si registrava un tasso pari al 2,40%, dato che rappresenta un minimo storico e che sintetizza l’andamento sia dei mutui a tasso fisso che variabile.
Tasso fisso: perché sceglierlo
Il settore immobiliare potrà subire una risalita sia grazie al positivo influsso dei nuovi tassi di interesse che dalla caduta dei prezzi, condizioni fondamentali e indispensabili a far ripartire un settore che negli ultimi anni a causa dell’instabilità economica del Paese ha subito un brusco calo.
Ma secondo una stima condotta da Standard & Poor’s i prezzi potranno rimanere bassi solo per poco tempo, in quanto l’incremento delle vendite potrebbe portare un conseguente aumento dei prezzi. Aumento che è stato stimato nell’ordine dell’1,5% rispetto allo scorso anno.
Sicuramente molte delle famiglie italiane potranno trovare un giovamento grazie al possibile risparmio e soprattutto per la maggiore facilità di accesso al credito, vantaggi che saranno comunque minimi ma che contribuiranno a far riprendere il settore immobiliare.