Prestare denaro a partenti ed amici è una pratica piuttosto diffusa, soprattutto con la crisi economica che interessa il nostro Paese da anni. Non molti però sanno come gestire un prestito tra parenti senza interessi. Vediamo quindi quali sono le regole da rispettare e la normativa di riferimento.
Come funzionano i prestiti tra familiari
Iniziamo con il dire che un prestito tra parenti senza interessi altro non è un prestito di denaro nei confronti di un soggetto che si impegna a restituirlo entro un termine prestabilito.
Le ragioni per fare un prestito a un familiare possono essere le più disparate, dalla volontà di aiutare una persona cara in difficoltà economiche, al garantirgli la possibilità di avviare un’attività senza doversi indebitare con le banche.
Ma cosa cambia tra un prestito tra privati e quelli erogati dalle banche? In realtà molto meno di quanto si potrebbe pensare. Questo perché ogni volta che del denaro viene prestato da un soggetto ad un altro viene concluso un vero e proprio contratto. Contratto che deve essere considerato vincolante anche se ha solo forma orale.
Anche se comunemente si parla di prestito tra privati, sarebbe più corretto parlare di mutuo. E a differenza del mutuo bancario, quello tra privati può essere siglato anche solo con una stretta di mano.
Affinché si perfezioni la vera e propria obbligazione, ossia il dovere in capo al beneficiario di rimborsare l’importo che gli è stato prestato, è sufficiente che il denaro venga consegnato materialmente al beneficiario.
Consegna che può avvenire anche a mano, a condizione però che si tratti di una somma inferiore a 3 mila euro. In caso contrario sarà necessario ricorrere a strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici o assegni.
Il contratto di prestito tra privati
Sebbene la legge non imponga la forma scritta al contratto di mutuo, è preferibile mettere tutto nero su bianco. Questo renderà molto più semplice chiarire gli eventuali diverbi. In caso di liti tra le parti infatti sarà difficile dimostrare le condizioni raggiunte con un’intesa verbale. Ed è per questo che è consigliabile redigere un contratto di prestito.
Una scrittura privata può quindi risolvere diversi problemi che potrebbero porsi limitandosi all’accordo orale. A tal proposito ricordiamo che la scrittura privata non deve necessariamente essere registrata presso l’Agenzia delle Entrate o autenticata.
Ricordiamo che il prestito tra privati può essere gratuito (in tal caso si parla di prestito tra parenti senza interessi) oppure oneroso se prevede l’applicazione di un interesse. In tal caso il valore degli interessi viene definito in base all’accordo raggiunto tra le parti. Non è quindi previsto un tasso prefissato per legge da rispettare.
L’unico limite quindi è rappresentato dai tassi soglia anti usura, che varia in base al tasso medio applicato dagli istituti di credito. Il tasso anti usura viene pubblicato dal Ministero dell’Economia con cadenza annuale.
Come evitare controlli da parte del fisco
Quando si tratta di un prestito tra parenti senza interessi, il mutuo ha quasi sempre lo scopo di aiutare una persona che si trova in difficoltà. Nonostante la finalità altruistica però questo spostamento di denaro potrebbe generare dei sospetti in capo all’AdE.
Per questo risulta importante giustificare il prestito di fronte al fisco nel modo più trasparente possibile. È fondamentale infatti poter fornire una prova che dietro tale migrazione di denaro non si nasconda del lavoro nero o un’operazione che può essere considerata imponibile.
Ma dato che prudenza non è mai troppa, il nostro consiglio è di premunirsi. Come fare? Prima di tutto sottoscrivendo un contratto di prestito tramite scrittura privata, che dimostri l’esistenza del prestito tra parenti senza interessi. Non solo. È necessario anche indicare nel bonifico una causale corretta. Ma vediamo di analizzare singolarmente questi due elementi.
Cosa indicare nella scrittura privata
Iniziamo dalla scrittura privata. Come redigerla? Quali i dati da inserire? La condizione essenziale per sottoscrivere un prestito tra parenti senza interessi è quella di indicare nell’intestazione del contratto la formula “ex art 1813 e ss. c.c.“.
Formula che indica il mutuo, ossia l’unica forma di finanziamento che può essere sottoscritta tra due privati, indipendentemente dal nome che viene dato all’atto. Nella scrittura privata vanno indicati inoltre i seguenti dati:
- i dati personali delle due parti;
- la somma concessa;
- le modalità del rimborso;
- l’indicazione se si tratti di prestito infruttifero o fruttifero.
È consigliabile inoltre indicare nella scrittura privata che l’operazione di prestito non è abituale, bensì occasionale. È preferibile inoltre che la scrittura privata riporti una data certa, in questo modo sarà più semplice dimostrare la provenienza del denaro.
Ma come indicare la data certa? Una volta che la scrittura privata è stata datata e firmata da entrambe le parti coinvolte, è possibile indicare la data certa. Questa può essere ottenuta in diversi modi:
- facendo apporre la data certa presso un ufficio postale;
- registrando la scrittura privata all’Agenzia delle Entrate;
- siglando l’atto ricorrendo alla firma elettronica;
- attraverso uno scambio di corrispondenza tramite raccomandata A.R..
Cosa indicare nella causale del bonifico
Quando si presta del denaro ad un parente o un familiare è fondamentale che, in caso di somme superiori a 3 mila euro, la transazione avvenga attraverso sistemi di pagamento tracciabili. Il più utilizzato è il bonifico, poiché garantisce una prova certa che il denaro sia arrivato al destinatario
Ed è proprio per questo che l’utilizzo del bonifico è consigliabile anche per i prestiti che interessano somme inferiori. In questo modo infatti in caso di contestazioni da parte del beneficiario del finanziamento sarà possibile dimostrare che la transazione è effettivamente avvenuta.
Ma cosa indicare nella causale del bonifico? Sebbene non esistano delle vere e proprie formule prestabilite, se il prestito è a titolo gratuito è possibile utilizzare la seguente dicitura: “Prestito infruttifero per …… ” inserendo al posto dei puntini la finalità del finanziamento.