Visura CRIF: l’importante è sapere
Non è raro che la banca si rifiuti di concedere un finanziamento. In alcuni casi il motivo è evidente: il richiedente non possiede i requisiti di reddito o d’età necessari. In altri, invece, il rifiuto appare un mistero, perché apparentemente il consumatore ha tutte le carte in regola per ottenere il prestito.
In questa spiacevole fattispecie, la strada da seguire è una sola, abbastanza semplice ma allo stesso tempo poco intuitiva. Tutto ruota attorno al CRIF, il sistema di informazioni creditizie che registra i richiedenti e chi ha conseguito un finanziamento, consultabile direttamente da tutte le banche.
Il rischio, nell’eventualità di prestito rifiutato, è farsi prendere dalla fretta e guadagnarsi un profilo piuttosto negativo. Se un cittadino figura nel CRIF come “richiedente rifiutato”, è probabile che a questi venga opposto un rifiuto anche dagli altri istituti bancari, figurando quindi come respinto due, tre, quattro volte etc.
Il primo consiglio, dunque, è aspettare. Non è una lunga attesa: le informazioni sui rifiuti permangono nel sistema per poco tempo, circa 30 giorni. Al termine di questi, si può avanzare un’altra richiesta. Il problema, in questo caso, è un altro. Qual è stato il motivo del rifiuto? Se non si elimina la causa a monte, un altro rifiuto è probabile.
Il secondo passo è quindi l’identificazione della ragione del rifiuto. In genere i motivi possono essere due:
- Un rapporto rata/reddito sfavorevole. Il prestito rifiutato può essere causato da un rapporto tra rata e reddito giudicato insostenibile. Il livello di tolleranza, a tal proposito, può variare anche grandemente tra banca e banca. Se il motivo è questo, quindi, è sufficiente rivolgersi a un istituto con un livello di tolleranza più alto.
- L’iscrizione nella lista nera. La causa più frequente del prestito rifiutato è lo status di “cattivo pagatore” o “protestato”.
Cancellazione CRIF: il caso dei cattivi pagatori
Lo status di cattivo pagatore viene acquisito quando si fatica a pagare una rata, non la si paga del tutto o la si è pagata in ritardo. Il protestato è invece colui che ha emesso un assegno scoperto. In entrambi i casi, l’accesso al credito è pregiudicato.
Le alternative, a questo punto sono due: chiedere la cancellazione dalla lista nera, dimostrando che si è saldato ogni debito (o che la propria presenza nel registro è frutto di un errore); oppure rivolgersi ad altre soluzioni di finanziamento (prestiti ai cattivi pagatori e protestati). Le possibilità sono molte: alcuni istituti consentono la cessione del quinto, altri solo i prestiti delega o ipotecari. E’ possibile, infine, rivolgersi ai prestiti tra privati, una forma che si avvale dell’intermediazione (non finanziaria) di alcune organizzazioni.