Novità prestito Inps per ristrutturazione casa a tasso agevolato

Novità prestito Inps per ristrutturazione casa a tasso agevolato - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Prestiti Inpdap per ristrutturazione casa 2017

Oltre ad occuparsi della previdenza dei propri iscritti, l’Inpdap eroga linee di credito a tassi di interesse agevolati per aiutare dipendenti e pensionati pubblici nell’accesso al credito. Tra questi troviamo il prestito Inps per ristrutturazione, che rientra nella categoria dei prestiti pluriennali. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta?

I prestiti pluriennali sono prestiti finalizzati, ossia concessi solo a fronte di documentate necessità riconducibili alle casistiche previste dal Regolamento Prestiti Inps. Durata e importo finanziabile sono definiti a seconda della finalità del prestito.

Condizioni contrattuali e tasso

Nel caso specifico, per il prestito Inps per ristrutturazione è prevista l’erogazione di una somma massima pari a 100 mila euro. Il rimborso del credito avviene con un piano di ammortamento a rate mensili che si estende per 10 anni.

Non solo, il finanziamento è concesso sia per le opere di ristrutturazione edilizia che per gli interventi di restauromanutenzione straordinaria e risanamento conservativo dell’immobile. In ogni caso l’oggetto di tali interventi deve essere un’unità immobiliare di proprietà del richiedente.

Per quanto riguarda il tasso di interesse, sull’importo lordo della prestazione si applicano un tan del 3,50%, una quota per le spese di amministrazione pari allo 0,5% e una per il premio del Fondo rischi Inps. Quest’ultimo viene definito in base alla durata del piano rimborso e all’età del richiedente.

L’importo della rata di ammortamento non può superare un quinto dello stipendio o della pensione netta percepita dal richiedente. Questo perché i prestiti pluriennali Inps ex Inpdap sono basati sulla cessione del quinto. Le rate di rimborso vengono quindi detratte alla fonte, dalla busta paga o dalla pensione mensile.

I beneficiari

Ma chi può ottenere il prestito Inps per ristrutturazione? Trattandosi di un prestito pluriennale, hanno accesso al finanziamento tutti i dipendenti e i pensionati pubblici che sono iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, il Fondo credito attraverso il quale l’Inps eroga i finanziamenti ex Inpdap.

Oltre all’iscrizione, ai fini dell’accesso al credito è necessario che il richiedente possa vantare almeno quattro anni di versamenti contributivi presso la suddetta Gestione unitaria. Richiesta anche un’anzianità di servizio utile alla pensione non inferiore a quattro anni.

Come presentare domanda prestito per ristrutturazione

La domanda di prestito inps per ristrutturazione deve essere presentata entro un anno dall’evento per cui si richiede il finanziamento e va redatta sull’apposito modulo, scaricabile direttamente dal sito dell’Inps (inps.it).

Alla richiesta di finanziamento vanno quindi allegati:

  • una dichiarazione attestante che i lavori sono in corso;
  • un’autocertificazione dello stato di famiglia;
  • un documento che attesti la proprietà dell’immobile;
  • un computo metrico estimativo rilasciato da un’impresa edile o da un iscritto ad un albo professionale
  • una segnalazione certificata di inizio attività (S.C.I.A).

Tutto l’incartamento va quindi inviato all’Inps. A tal proposito i dipendenti in attività di servizio possono rivolgersi all’Amministrazione di appartenenza, mentre per i pensionati è disponibile l’apposito servizio online, accessibile tramite l’Area Riservata del sito inps.it.

Estinzione e rinnovo

Quanti hanno in corso un prestito Inps per ristrutturazione, o più in generale un prestito pluriennale, possono rinnovare il finanziamento. Rinnovo che però può avvenire solo a condizione che siano trascorsi almeno due anni dalla concessione della somma in caso di di una cessione quinquennale, e quattro anni in caso di finanziamenti decennali.

Entro due anni dalla data di concessione di un finanziamento quinquennale si può richiedere un prestito pluriennale con durata decennale. Ipotesi che però è accessibile solo a quanti non ha mai fruito di altre cessioni di durata decennale.

In caso di rinnovo del prestito, il nuovo finanziamento estingue anticipatamente quello precedente. La quota del premio compensativo per il Fondo Rischi Inps viene restituita al beneficiario del prestito con una compensazione del premio dovuto per la nuova operazione.

I titolari di un prestito pluriennale possono anche scegliere di rimborsare anticipatamente il debito contratto. L’estinzione anticipata è consentita in qualsiasi momento. Se l’estinzione avviene prima che siano trascorsi due anni per i prestiti quinquennali, e quattro per quelli decennali, sarà possibile richiedere un nuovo prestito solo dopo almeno un anno dall’estinzione del debito.

Mutuo Inpdap per ristrutturazione casa

Quanti sono alla ricerca di un prestito Inps per ristrutturazione dovrebbero considerare come alternativa anche i mutui ipotecari Inps. Finanziamento a garanzia ipotecaria che consentono di ottenere somme anche molto elevate con le quali far fronte a diverse spese.

Tra le finalità di spesa ammesse dal Regolamento Mutui Inps ex Inpdap troviamo l’esecuzione di opere di ristrutturazione, ampliamento, manutenzione (sia ordinaria che straordinaria) o trasformazione della casa di proprietà del richiedente.

La somma massima finanziabile è pari a 150 mila euro. In ogni caso è possibile ottenere fino al 40% del valore dell’immobile. Per il calcolo della somma massima erogabile si fa riferimento al valore attribuito all’immobile dall’Inps in sede di perizia estimativa.

I nuovi tassi 2017

E per quanto attiene i tassi d’interesse? Il pensionato o dipendente pubblico che presenta la domanda di finanziamento può scegliere tra tasso fisso o variabile. I nuovi tassi fissi sono stati fissati con la determinazione presidenziale n. 89 del 25 maggio 2017.

Per i mutui a tasso fisso si applica un Tan calcolato in base al metodo loan to value, come indicato nella seguente tabella.

TAN in funzione della percentuale di intervento (LTV)
Durata (fino a)<= 50%50% – 80%> 80%
10 anni1,15%1,33%1,73%
15 anni1,51%1,69%2,20%
20 anni1,65%1,83%2,38%
25 anni1,97%2,03%2,65%
30 anni1,97%2,03%2,65%

Quanti sottoscrivono un mutuo a tasso variabile invece si vedono applicare un Tan pari al valore del parametro Euribor a 6 mesi, calcolato su 360 giorni e maggiorato di 200 punti base.

Oltre agli interessi, il beneficiario del mutuo è chiamato a sostenere anche gli oneri amministrativi. Dall’importo del mutuo sono infatti trattenute anticipatamente le spese di amministrazione, calcolate con l’applicazione di un’aliquota dello 0,50%.

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