Prestito Inpdap calcolo rata: come computarla?
Il computo della rata è una delle massime priorità per chiunque si rivolga a un ente creditizio per l’attivazione di un finanziamento, da questo dipende infatti la sostenibilità della linea di credito nel lungo periodos. Cerchiamo quindi di porre in evidenza la questione del calcolo della rata in rapporto all’offerta Inpdap, che, come sappiamo, è strutturata in diversi finanziamenti.
I prestiti ex Inpdap Inps – l’Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica è stato infatti soppresso e le sue funzioni sono state trasferite all’Inps -variano a seconda delle necessità dei richiedenti. Si va dai piccoli prestiti, utili a risolvere contenute urgenze economiche, ai prestiti pluriennali, basati su piani di ammortamento di tipo quinquennale o decennale. Vediamone i dettaglio le caratteristiche inerenti al calcolo della rata.
Prestito Inpdap calcolo rata: piccolo prestito e pluriennale
Il piccolo prestito prevede l’erogazione di una somma variabile, da un minimo di una a un massimo di otto mensilità nette di stipendio o pensione del richiedente. I beneficiari sono dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
I processi di rimborso sono strutturati in 12, 24, 36 o 48 rate. Per quanto attiene al calcolo rata dobbiamo considerare che sulla somma erogata dell’Inps vanno computati i seguenti tassi di interesse: tasso di interesse nominale annuo 4,25%; spese di amministrazione pari allo 0,50%; premio fondo rischi (in base a quanto riportato dal regolamento prestiti Inps).
Qualora le esigenze del richiedente dovessero richiedere un maggiore impegno economico, si possono scegliere due forme di prestiti pluriennali: i pluriennali diretti e quelli garantiti. Nel primo caso, ovvero nell’eventualità dei prestiti pluriennali diretti, abbiamo l’erogazione di una somma che deve essere destinata alla soddisfazione di documentati bisogni personali, nel rispetto delle istanze riportate nel regolamento Inps.
I beneficiari sono sempre dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Il processo di rimborso, a dispetto del piccolo prestito, prevede durate quinquennali oppure decennali, 60 o 120 rate mensili.
Per il calcolo della rata si devono inoltre tenere presenti i seguenti valori: tasso d’interesse nominale annuo pari al 3,50%; spese di amministrazione 0,50%; premio fondo rischi. Il processo di rimborso si realizza a partire dal secondo mese posteriore a quello di erogazione del finanziamento.
I prestiti pluriennali garantiti sono invece dei finanziamenti concessi da enti creditizi che hanno sottoscritto una convenzione con l’Inps. Si tratta di un prestito garantito dall’Inps a fronte dell’eventualità di morte dell’iscritto, cessazione del servizio senza diritto alla pensione, riduzione dello stipendio.
A fruire di questa linea di credito sono gli iscritti in attività di servizio alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali, e può disporre di almeno quattro anni di servizio effettivo. In questo caso non possiamo computare a priori la rata, perché le condizioni economiche sono stabilite dai singoli enti creditizi convenzionati.