Prestiti senza reddito o garanzie
Sul mercato è sicuramente una delle formule di credito più utilizzate a causa della crisi finanziaria e del forte tasso di disoccupazione che contraddistingue ormai mezza Europa. Stiamo parlando ovviamente dei prestiti senza busta paga 2017.
Il prestito senza busta paga si rivolge a coloro che non hanno garanzie come un contratto a tempo indeterminato, una dichiarazione dei redditi, un certificato di pensione. Insomma si tratta di prodotto pensato per le persone che non hanno un reddito fisso dimostrabile e hanno necessità di liquidità. Spesso a richiedere questi finanziamento sono quanti hanno uno stipendio non regolare o sono lavoratori atipici.
Ovviamente per accedere a questo tipo di forma di finanziamento è sempre importante presentare altre garanzie di restituzione del debito. A tal proposito banche e finanziarie prendono in esame varie alternative.
È possibile ad esempio utilizzare una casa di proprietà su cui concedere l’ipoteca, un canone di affitto in entrata. In alternativa si potrà optare per un cointestatario del finanziamento, un garante oppure dimostrando di percepire versamenti regolari nel conto corrente.
Prestiti con garante
Tra le garanzie può accettate da banche e finanziarie per la concessione di prestiti senza busta paga 2017 c’è la firma del garante. Quando ci rivolgiamo ad un garante che assicura dunque la restituzione del capitale, assumendosi sulle proprie spalle la responsabilità in caso morosità, dobbiamo considerare due tipi di fideiussione.
L’obbligazione in solido in cui la banca che ha erogato il finanziamento può rivalersi su entrambi i soggetti, ovvero il beneficiario ed il garante. Il beneficio di escussione, dove l’istituto di credito, in caso di insolvenza o irregolarità nel pagamento del debito, può rifarsi prima sul fideiussore.
È necessario precisare però che non tutti possono ricoprire il ruolo del garante. Affinché la banca accetti la firma del coobbligato come garanzia è necessario che tale soggetto possa contare su un reddito dimostrabile. Reddito che deve risultare sufficiente a garantire il regolare rimborso delle rate di ammortamento.
Non solo. È necessario che il soggetto presentato come garante non sia segnalato come cattivo pagatore nelle liste del Crif. Solitamente il garante deve anche rispettare un requisito anagrafico, che varia in base alle regole adottate dall’istituto.
A meno che il garante non soddisfi tutti i suddetti requisiti, difficilmente la banca sarà disposta a concedere il prestito. Sarà quindi necessario ricorrere ad una soluzione alternativa.
Cosa sapere sui finanziamenti con garanzia ipotecaria
Dopo aver parlato dei prestiti senza busta paga 2017 con garante passiamo ai finanziamenti con garanzia ipotecaria. Anche in questo caso si parla di una soluzione molto utilizzata.
La logica alla base dei prestiti senza busta paga con garanzia ipotecaria è che in caso di mancato pagamento la banca si rifà sull’immobile di proprietà del richiedente.
Tuttavia non sempre la garanzia ipotecaria è una soluzione percorribile. Se il valore dell’immobile è di molto superiore al valore del finanziamento richiesto non sarà possibile accendere un’ipoteca totale. Si tratterebbe infatti solo di un’ipoteca parziale.
E in caso di ipoteca parziale la banca potrebbe incontrare difficoltà in caso di insolvenza. Questo perché in caso di mancato pagamento da parte del debitore, la banca non potrà scegliere di vendere la casa per rientrare in possesso del capitale concesso. Cosa che sarebbe possibile solo se l’ipoteca interessa l’intero immobile.
Tassi e importi
I prestiti senza busta paga 2017, così come quelli tradizionali, consentono al soggetto beneficiario del capitale di scegliere tra due tassi di interesse da applicare alle rate: il tasso fisso e quello variabile.
Nel primo caso il sottoscrittore del contratto preferisce sapere sin dall’inizio l’importo della rata mensile che sarà uguale per tutto il periodo del finanziamento. Con il tasso variabile, invece, l’importo cambierà a seconda delle oscillazioni del mercato.
Condizione che ha pro e contro. Da un lato scegliendo il si tasso variabile potrà fruire della riduzione degli interessi, ma al contempo ci si potrebbe trovare anche di fronte ad un aumento della rata sino ad arrivare ad un importo anche insostenibile.
Ma quanto si ottiene con i prestiti senza busta paga 2017? Un prestito senza busta paga consente di ottenere solo cifre molto basse a meno che non si faccia riferimento ad un garante. Solitamente parliamo di un capitale compreso tra i 100 euro ed i 1.000 euro quando il soggetto richiedente non ha garanzie di entrate fisse, come un reddito o ad esempio il canone di locazione.
È possibile arrivare a un limite massimo di 5 mila euro invece quando il soggetto richiedente si avvale di un garante. Per procedere bisogna rivolgersi ad un istituto di credito, anche se gli esperti consigliano sempre di leggere prima l’informativa presente sul sito
Inoltre negli ultimi anni sono tanti i siti dedicati ai prestiti flessibili su cui l’utente può compilare un format per avere un preventivo e farsi un’idea. In questo caso dopo si verrà contattati da un consulente finanziario che cercherà di trovare la formula più giusta in base alla richiesta.
Come trovare le offerte migliori
Ora che abbiamo definito quali sono le soluzioni per ottenere prestiti senza busta paga 2017, vediamo come trovare le offerte migliori. I principali fattori da considerare sono i tassi d’interesse.
È necessario infatti fare una distinzione tra Tan e Taeg. Il primo è il Tasso Annuo Nominale ossia il tasso di interesse puro applicato al finanziamento. Il Taeg invece è il valore percentuale che rappresenta il costo complessivo del prestito. In entrambi i casi si tratta di valori espressi in percentuale e su base annua.
Ovviamente quanti sono alla ricerca del prestito migliore devono tenere in considerazione il Taeg. Minore è il valore e meno è costoso il finanziamento. A tal proposito però è necessario fare una precisazione. Nel calcolo del Taeg possono non essere inserite alcune spese.
Stiamo parlando di spese non obbligatorie, ma che il beneficiario del prestito potrebbe comunque dover sostenere. Per fare un esempio, possono non essere inclusi nel Taeg i costi relativi all’assicurazione facoltativa accesa a copertura del prestito. Allo stesso modo possono non essere inclusi gli interessi di mora e le spese notarili.