Cosa sono e come ottenere prestiti per disoccupati 2017
Negli ultimi anni, a causa soprattutto della crisi economica, banche e finanziarie hanno stretto la morsa per quanto riguarda la concessione di finanziamenti. Risulta quindi sempre più difficile ottenere credito se non si dispone di una busta paga. Tuttavia è ancora possibile trovare qualche soluzione per l’accesso al credito anche senza un lavoro, ricorrendo ai prestiti per disoccupati senza reddito.
Si tratta di prodotti dedicati a tutti coloro che non hanno un lavoro. Categoria in cui rientrano quindi non solo quanti si sono ritrovati senza un posto di lavoro, ma anche studenti e casalinghe.
Ma come ottenere prestiti per disoccupati senza reddito? Le banche, nonostante il mutamento del panorama finanziario, perseverano in un atteggiamento conservativo. Questo si concretizza nella richieste delle garanzie, soprattutto dal puto di vista del reddito.
Il debitore tipo infatti ha il classico posto fisso e, ovviamente, non ha precedenti da cattivo pagatore. Questo vuol che i prestiti per disoccupati non sono contemplati dalle offerte delle banche? Non esatto, non al cento per cento.
Esistono infatti alcuni casi particolari che consentono anche a chi non ha un reddito di ottenere un prestito. Vediamo quindi le migliori offerte nell’ambito del segmento dei prestiti per disoccupati senza reddito.
Il prestito d’onore
Una delle eccezioni più interessanti, nel segmento prestiti per disoccupati senza reddito, è rappresentata dai prestiti d’onore. Sono quei finanziamenti che hanno lo scopo di sostenere le spese relative alla formazione universitaria e post-universitaria.
Sull’esempio degli Stati Uniti, sostituiscono spesso le borse di studio. I tassi sono solitamente agevolati, dal momento che viene sottesa una convenzione tra le università e gli istituti di credito. Un aspetto positivo riguarda il rimborso: si inizia a pagare le tasse non prima dei due anni, per dare il tempo allo studente di laurearsi e trovare lavoro.
Un’altra opportunità, a dire il vero esplorata raramente dalle banche, è il prestito per le casalinghe. Queste rappresentano una fascia debole, non sono supportate a livello di welfare nonostante il lavoro usurante che sono chiamate a compiere. In genere i finanziamenti sono vincolati alla cura della casa, e quindi non offrono un importo elevato.
L’offerta di Poste Italiane
Molto interessante, non tanto sotto il profilo economico quanto per le modalità di rimborso, anche il prestito Special Cash PostePay. Ad erogarlo è Poste Italiane, che consente a chi non ha busta paga di usufruire di… Qualche spicciolo. Già, perché l’importo erogato è veramente basso.
È possibile scegliere fra tre alternative rigide: 750 euro di prestito da restituire in 15 mesi; 1000 euro da restituire in 20 mesi; 1500 euro da restituire in 24 mesi. Rispettivamente il rimborso totale sarà di 835,50 euro; 1138 euro; 1734 euro. L’unico requisito veramente stringente di questa offerta è il possesso di una Postepay.
Finanziamenti con garante
Quelle sopraelencate sono delle eccezioni (forse a esclusione del prestito d’onore, che ormai ha preso piede). In genere le banche sono profondamente contrarie a concedere prestiti a chi non solo non ha un posto fisso, ma a addirittura non ha un reddito. Sono necessarie spesso garanzie di altro tipo, in grado di fare da contraltare.
Può essere richiesta la presenza di un garante, depositario di tutte le “virtù debitorie” richieste dalle banche. A tal proposito è bene precisare che il garante è un ruolo che non può ricoprire chiunque. È fondamentale infatti che il soggetto che si propone come garante sia in possesso di tutta una serie di requisiti.
Come scegliere il garante
Il garante rappresenta un’ulteriore forma di garanzia per la banca o finanziaria che eroga il prestito. Questo infatti dà all’istituto la certezza che la somma concessa verrà rimborsata anche nel caso in cui l’intestatario del contratto di prestito si trovi in difficoltà.
Solitamente gli istituti di credito richiedono l’intervento di un soggetto terzo, che faccia da garante, se il richiedente non vanta un profilo del tutto affidabile per quanto riguarda la capacità di rimborso. È frequente infatti che sia richiesta la presenza di un garante anche se il richiedente dispone di una busta paga, ma ha uno stipendio piuttosto basso.
Ma quali sono i requisiti che deve avere un garante? Il candidato ideale è un soggetto che risulta finanziariamente affidabile, ovvero che possiede i seguenti requisiti.
- Avere un lavoro a tempo indeterminato;
- disporre di un reddito mensile adeguato a garantire il rimborso delle rate in caso di mancato pagamento da parte del beneficiario;
- non essere segnalato nei database SIC come cattivo pagatore;
- avere un’età non superiore a 75 anni alla data prevista per l’estinzione del prestito.
Sebbene non sempre rappresenti un requisito indispensabile, anche il possesso di un immobile potrebbe essere richiesta ai fini della concessione del prestito.
Chi può fare da fideiussore
Ora che abbiamo visto quali sono i requisiti che deve rispettare il garante, passiamo ad un altro interrogativo molto importante. Chi può fare da garante? Solitamente a ricoprire questo ruolo è un familiare molto stretto del debitore. Si tratta quindi di genitori o fratelli, ovvero persone che sono disposte a intervenire e farsi carico della rata del prestito nel caso in cui il debitore non dovesse riuscire a pagarla.
Questo però non significa che a fare da garante non possa essere una persona diversa dai familiari, come ad esempio un amico. La cosa fondamentale per l’istituto di credito infatti è che il garante sia in possesso di tutti i requisiti sopraelencati.
Come ottenere prestiti senza busta paga e garante nel 2017
Nelle righe precedenti abbiamo visto nel dettaglio alcune soluzioni di prestiti per disoccupati senza reddito. Tuttavia non sempre è possibile ottenere i prestiti d’onore o contare su un soggetto che si impegna come garante.
Come fare in questi casi? Un’alternativa ai prestiti d’onore e ai finanziamenti con garante è rappresentata dai prestiti con ipoteca immobiliare. Nel caso in cui si possedesse un immobile infatti è possibile decidere di impegnarlo per rassicurare gli istituti di credito.
Soluzione che però risulta davvero percorribile solo se si tratta di finanziamenti con importi piuttosto alti. In caso di prestiti relativamente bassi infatti è difficile che la banca accetti l’ipoteca immobiliare come garanzia.
Questo perché in caso di somme ridotte sull’immobile si potrà applicare solo un’ipoteca parziale. Condizione che renderebbe difficile per la banca rientrare in possesso del capitale in caso di mancato pagamento da parte del beneficiario del prestito.
Credito su pegno
Quanti dispongono di beni di valore possono ricorrere altrimenti al credito su pegno. Una forma di finanziamento che rientra a pieno titolo nella categoria dei prestiti per disoccupati senza reddito.
Si tratta infatti di una soluzione di finanziamento che prevede la cessione di un bene di valore da parte del richiedente. Bene che viene stimato in base al valore di mercato e successivamente impegnato.
La somma erogabile dipende dal valore del bene, che rappresenta l’unica garanzia del rimborso. Non sono infatti richieste garanzie reddituali di sorta e non è prevista da parte della banca alcuna ricerca patrimoniale.
Entrate alternative alla busta paga
Ricordiamo infine che quanti percepiscono un’entrata fissa differente da quelle dal lavoro può utilizzarla come garanzia del prestito. Di cosa stiamo parlando? Le situazioni prese in esame dalle banche sono varie e vanno dagli assegni di mantenimento alle rendite finanziarie.
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