Prestiti Inps dipendenti pubblici 2016: cosa sono e a chi si rivolgono
Con la crisi economica e l’aumento del costo della vita, l’accesso al credito è diventato un’esigenza per molti italiani. L’acquisto di un auto, la celebrazione di una cerimonia (matrimonio, battesimo, ecc.), la nascita di un figlio. Questi sono solo alcuni degli eventi che possono minare il bilancio familiare, costringendo il cittadino a ricorrere a un prestito.
Ma nonostante il brusco calo dei tassi di interesse, dovuto in buona parte dal Quantitative Easing della BCE, i prestiti personali e finalizzati risultano ancora piuttosto onerosi.
Un quadro in cui gli appartenenti al settore pubblico risultano particolarmente avvantaggiati rispetto alle altre categorie di lavoratori. Nonostante la riforma del sistema previdenziale abbia definito la soppressione dell’Inpdap in favore dell’Inps, infatti, i prestiti Inps dipendenti pubblici 2016 sono rimasti attivi.
Erogati a credito a condizioni agevolate dalla Gestione Dipendenti Pubblici questi finanziamenti sono concessi tramite la Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, un Fondo credito dell’Inps che finanzia le linee di credito dedicate a dipendenti e pensionati ex Inpdap.
Piccoli prestiti Inps ai dipendenti pubblici
I prestiti Inps dipendenti pubblici 2016 si distinguono in piccoli prestiti e prestiti pluriennali. I primi consentono di accedere a somme nell’ordine di poche migliaia di euro con i quali far fronte a improvvise e urgenti necessità finanziarie. Gli altri invece permettono di ottenere somme molto più elevate, (fino a 150 mila euro) per sostenere spese rientranti nelle casistiche previste dal Regolamento.
I piccoli prestiti sono riservati ai dipendenti pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e possono avere una durata di 1, 2, 3 o 4 anni. Per ogni anno di durata è possibile ottenere una somma pari a due mensilità medie nette.
Importo che si riduce a una mensilità per ogni anno nel caso in cui il richiedente abbia in corso altre trattenute per cessioni del quinto dello stipendio. Il tasso di interesse è fisso al 4,25% per tutta la durata del piano di ammortamento.
Prestiti pluriennali Inps dipendenti pubblici fino a 150 mila euro
I prestiti pluriennali invece sono accessibili solo a dipendenti assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, iscritti e con almeno quattro anni di versamento contributivo alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Ai fini dell’accesso al credito sono richiesti anche quattro anni di anzianità di servizio utile alla pensione.
Tuttavia i dipendenti a tempo determinato possono accedere a prestiti estinguibili nell’arco di vigenza del contratto, purché questo abbia una durata non inferiore a tre anni. In tal caso però il richiedente ha l’obbligo di cedere il TFR a garanzia della restituzione del credito.
La durata del finanziamento (che può essere quinquennale o decennale) e l’importo massimo finanziabile variano a seconda della ragione per cui si richiede il finanziamento, in base a quanto definito dal Regolamento Prestiti Inps. Il tasso di interesse è del 3,5% indipendentemente dalla durata del prestito.