La crisi di questi anni ha portato anche chi ha un lavoro a tempo indeterminato a trovarsi nella necessità di richiedere denaro. In casi di questo genere i prestiti Inps 2016 rappresentano la soluzione migliore a cui fare riferimento.
Inps 2016: il piccolo prestito
Per capire come funzionano i prestiti Inps 2016 partiamo con l’analisi del piccolo prestito. Di cosa si tratta? Di una prestazione economica che viene erogata su richiesta agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, siano essi pensionati o soggetti in attività di servizio.
Il piccolo prestito consente di richiedere somme contenute di denaro, da rimborsare in un lasso di tempo compreso tra i 12 e i 48 mesi.
Prestiti Inps 2016: il piccolo prestito Gestione Magistrale
Nel novero dei prestiti Inps 2016 è possibile includere anche il piccolo prestito Gestione Magistrale. Come funziona? Quali sono le regole? Ricordiamo prima di tutto che si tratta di una prestazione riservata agli iscritti ex Enam, che possono richiedere una cifra massima pari a due mensilità di stipendio.
L’ammontare degli interessi lordi di questa tipologia di prestito è pari all’1,50%, valore al quale va aggiunto l’1% di spese amministrative. Il prestito Gestione Magistrale può essere richiesto per finalità che vanno dal matrimonio, alla manutenzione ordinaria della casa, fino alle spese sostenute per malattia improvvisa.
Prestiti Inps: i finanziamenti pluriennali
Un’altra tipologia di prestiti Inps 2016 che è bene analizzare sono i finanziamenti pluriennali. Si tratta di finanziamenti finalizzati che vengono erogati agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, che hanno la possibilità di rimborsare la cifra richiesta in un numero di rate compreso tra le 60 e le 120.
I prestiti pluriennali Inps ex Inpdap sono caratterizzati da un tasso nominale annuo del 3,50% e da spese amministrative pari allo 0,50% della somma erogata.
Prestiti 2016 Inps: la cessione del quinto
Ultima tipologia di prestiti Inps 2016 che analizziamo è la cessione del quinto della pensione. Di cosa si tratta? Di un prestito che il titolare del trattamento pensionistico ha la possibilità di ottenere stipulando autonomamente un contratto on un istituto di credito o una società finanziaria.
Dopo questo step l’Inps, in seguito a un’esplicita richiesta del futuro beneficiario del prestito, provvede a comunicare al creditore la quota cedibile, che non può superare la quinta parte della pensione mensile. In caso di trattamenti bassi si provvede a salvaguardare la pensione minima.
Dalla richiesta di cessione del quinto della pensione sono esclusi i trattamenti d’invalidità, gli assegni erogati mensilmente per l’assistenza a pensionati disabili, le pensioni contitolate, gli assegni di sostegno al nucleo familiare, gli assegni di sostegno al reddito, i trattamenti d’invalidità civile.
La cessione del quinto della pensione è caratterizzata da un tasso stabilito al momento della sottoscrizione del contratto e sempre inferiore alla soglia anti usura.