Prestiti Inpdap tassi: quali gli oneri previsti?

Prestiti Inpdap tassi: quali gli oneri previsti? - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Prestiti Inpdap tassi di interesse

Le formule di accesso al credito proposte dall’Inpdap, ente ormai confluito dal 2012 nell’Inps, assicurano tassi agevolati, ma non è sempre immediato il computo della rata, variando le condizioni in base al piano di rimborso e alla tipologia di finanziamento selezionato. Affrontiamo quindi in dettaglio la questione prestiti Inpdap tassi.

Prestiti Inpdap tassi di interesse 2015

I piccoli prestiti prevedono un tasso annuo effettivo del 4,50% e spese di amministrazioni corrispondente allo 0,50%. C’è poi da considerare la questione del premio fondo rischi, che varia in rapporto alla durata del piano di rimborso. Per un prestito annuale il suo valore corrisponde allo 0,30%, mentre il TAEG, al netto del premio fondo rischi, è corrispondente al 5,48%.

Nel caso del piccolo prestito biennale avremo un tasso annuo effettivo del 4,50%, spese di amministrazione 0,50%, premio fondo rischi 0,60% (0,30% annuo) e TAEG, al netto del premio fondo rischi, corrispondente al 5,01%.

Per quanto attiene ai piccoli prestiti triennale avremo come parametri di riferimento:

tasso annuo effettivo: 4,50%
spese di amministrazione: 0,50%
premio fondo rischi: 0,90% (0,30% annuo)
TAEG, al netto del premio fondo rischi, 4,85%.

Se invece il cliente opta per un prestito quadriennale, dovrà sostenere i seguenti oneri:

tasso annuo effettivo: 4,50%
spese di amministrazione: 0,50%
premio fondo rischi: 1.20% (0,30% annuo)
TAEG, al netto del premio fondo rischi 4,76%.

Il prestito pluriennale, invece, prevede delle durate quinquennali o decennali. Il rimborso si realizza nel rispetto delle modalità di cessione del quinto. Il dipendente pubblico interessato a questo prestito deve aver maturato quattro anni di anzianità di servizio di ruolo.

Ma veniamo ai tassi di interesse applicati. Il richiedente deve considerare un TAEG pari al 3,50%, mentre la restituzione si realizza con rate mensili trattenute in busta paga. Vi ricordiamo inoltre che il prestito quinquennale può essere rinnovato con un altro finanziamento quinquennale al termine di due anni dall’inizio del piano di ammortamento.

Resta ancora da analizzare il prestito pluriennale diretto. Come nel caso precedente la quota cedibile di stipendio o pensione non può superare un quinto. Le durate possono essere quinquennali oppure decennali, un piano di rimborso che prevede l’applicazione dei seguenti costi:

  • tasso d’interesse nominale annuo del 3,50%;
  • spese di amministrazione: 0,50%;
  • premio fondo rischi

Se avete infine necessità di conoscere le procedure relative alla richiesta dei finanziamenti Inpdap, vi consigliamo di visitare le nostra guida dedicata.

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