La ristrutturazione della propria abitazione rappresenta un ottimo investimento, permette di incrementare il valore dell’immobile e allo stesso tempo migliora il comfort per chi la vive. Si tratta di una scelta importante anche in termini economici. Se a compierla è un dipendente o pensionato pubblico, è disponibile un’opportunità tra le più interessanti: i prestiti Inpdap per ristrutturazione 2017. Ecco come funzionano e quali le procedure di richiesta.
Cosa sono i prestiti Inpdap
I prestiti Inpdap per ristrutturazione fanno riferimento all’Inps. L’Inpdap è stato soppresso ormai da diversi anni, è l’Inps il nuovo istituto previdenziale di riferimento per lavoratori e pensionati pubblici.
Quando parliamo di finanziamenti Inpdap, stiamo in realtà trattando prestiti ex Inpdap Inps. Risulta pertinente la Gestione Pubblica Inps.
Piccolo prestito Gestione Pubblica Inps 2017
I prestiti Inpdap per ristrutturazione dell’abitazione corrispondono a diverse linee di credito e ognuna di queste prevede condizioni contrattuali differenti. Si va dal Piccolo prestito al mutuo Inps. Vediamo in dettaglio ogni proposta, partendo appunto dal finanziamento meno impegnativo.
Il Piccolo prestito Gestione Pubblica è l’opzione che prevede gli importi più contenuti ma allo stesso tempo è la più flessibile dal punto di vista dell’utilizzo.
Stiamo infatti trattando un prestito che non implica una specifica finalità. È indicato per piccole esigenze di dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Le somme accordate vanno da un minimo di una a un livello massimo corrispondente a otto volte l’accredito mensile (stipendio/pensione).
Quali sono i requisiti da rispettare per ottenere il finanziamento? È una linea di credito concepita per rispondere alle domande di dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
È ammessa la domanda di lavoratori assunti con un contratto lavorativo a tempo determinato.
Tasso e durata
Altri due aspetti chiave sono il tasso e la durata. Per il primo rileviamo il 4,25%. Questo non è il solo fattore che determina il costo del finanziamento. Sono infatti da valutare le spese a carattere amministravo, che incidono per lo 0,50%, e il premio fondo rischi.
Quanto invece alla durata, il cliente può scegliere di articolare il proprio rimborso in 12, 24, 36 o 48 rate mensili.
Prestiti pluriennali per ristrutturazione
Prestiti Inpdap per ristrutturazione, l’alternativa. Se la somma necessaria per realizzare l’intervento di ristrutturazione supera i vincoli tracciati dal Piccolo prestito, il dipendente o pensionato pubblico iscritto alla Gestione unitaria può ricorrere ai Prestiti pluriennali diretti Gestione Pubblica.
Sono sempre dei finanziamenti accordati dall’Istituto di previdenza ma con caratteristiche differenti dal Piccolo prestito sotto vari aspetti.
In questo caso la domanda deve rispettare le finalità di utilizzo specificate dal regolamento. Nell’ambito degli impieghi possibili rileviamo appunto “Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia della casa in proprietà o nuda proprietà”.
Uno scopo per il quale l’Inps permette all’utente di ricevere fino a 100mila euro.
Tasso di interesse 2017
Il tasso di interesse applicato dall’Istituto è del 3,50%. Come indicato per il Piccolo prestito è da tenere in considerazione la quota pertinente i costi: c’è un importo pari allo 0,50% relativo alle spese amministrative e un altro per il premio fondo rischi.
La durata del rimborso per interventi di ristrutturazione è pari a 10 anni. In linea generale però i Prestiti pluriennali prevedono due soluzioni, ossia cinque oppure dieci anni.
I requisiti per richiedere il finanziamento Inps
Che tipo di requisiti vanno considerati per ricevere credito? Sono coinvolti in primo luogo dipendenti assunti a tempo indeterminato e pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Entrando nel merito dei requisiti scopriamo che l’Inps pretende quattro anni di anzianità di servizio e altrettanti di contributi forniti alla Gestione.
Non è precluso l’accesso al credito per quanti dispongono di un contratto a tempo determinato. Sono però da esaminare altri requisiti:
- è indispensabile poter contare su un contratto lavorativo di almeno tre anni;
- quando è in corso il rimborso deve essere valido il contratto lavorativo;
- il trattamento di fine rapporto va fornito come garanzia di rimborso.
Mutui Inps per ristrutturazione
L’ultima proposta indicata nell’offerta ex Inpdap Inps che rientra nell’ambito dei prestiti Inpdap per ristrutturazione è il mutuo Inps.
Stiamo parlando di una linea di credito concepita per varie finalità correlate alla prima casa. Tra queste abbiamo la ristrutturazione. In dettaglio sono ammessi diversi interventi:
- Interventi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria;
- adattamento;
- ampliamento;
- trasformazione;
- ristrutturazione;
Quale somma è possibile ricevere? Si tratta di una cifra che può toccare il 40% del valore dell’abitazione (questa andrà sottoposta a una perizia). C’è un vincolo in valore assoluto da considerare, il mutuo per ristrutturazione non può infatti superare i 150mila euro.
I nuovi tassi 2017 dei mutui ipotecari Inps
Va fatta grande attenzione ai tassi. Perché? Dal luglio 2017 cambia la modalità di calcolo del tasso e diventa determinate il rapporto tra il valore del mutuo e quello dell’abitazione.
Per una percentuale di LTV minore del 50% abbiamo:
- durata 10 anni, Tan 1,15%;
- durata 15 anni, 1,51%
- durata 20 anni, 1,65%
- durata 25 anni, 1,97%
- durata 30 anni, 1,97%.
Chi lo preferisce può sottoscrivere il tasso variabile pari all’Euribor a 6 mesi maggiorato di 200 punti.
I mutuatari che hanno almeno 65 anni, possono conseguire mutui con una durata non superiore a 15 anni.
Per ricevere maggiori dettagli sui prestiti Inpdap per ristrutturazione è disponibile il servizio di Contact Center: il numero da utilizzare è 803 164 per le chiamate da rete fissa mentre per quelle da telefono mobile va usato lo 06 164 164.