Qual è il prestito ideale? Non c’è una risposta univoca a questo interrogativo che tocca da vicino migliaia di italiani ogni giorno. Per quale ragione è richiesto il finanziamento, quali garanzie si possono presentare e qual è la propria posizione lavorativa? Oggi andiamo ad affrontare la questione pensando ai lavoratori pubblici, descrivendo quindi in dettaglio l’offerta prestiti Inpdap per dipendenti pubblici.
Le proposte per la Gestione Pubblica
La riduzione dei prestiti concessi ha portato a un incremento delle garanzie previste per i richiedenti. Molto spesso il fattore determinate per l’accesso al credito è il possesso di stipendio o pensione. Una valida soluzione per i dipendenti pubblici è costituita dai prestiti Inpdap per dipendenti pubblici, ma quali sono le loro caratteristiche e quali i requisiti necessari per fruirne?
Prima di entrare nel merito delle singolo proposte, è necessaria una premessa: l’Inpdap è stato soppresso e quindi le sue funzioni sono state acquisite dall’Inps, è questo il punto di riferimento per i dipendenti pubblici che intendono fruire dei prestiti Inpdap per dipendenti pubblici.
La Gestione Dipendenti Pubblici Inps presenta infatti finanziamenti erogati a tassi agevolati per lavoratori, pensionati e le rispettive famiglie. I prestiti sono forniti in due forme, direttamente da parte dell’ente previdenziale oppure da società finanziarie che hanno definito delle convenzioni.
Se il dipendente sceglie di sottoscrivere un prestito o un mutuo con l’istituto previdenziale, andrà a conseguire un finanziamento grazie alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. Mentre i finanziamenti disposti da banche o finanziarie si basano sulle convenzioni stabilite con l’Inps.
Quali sono i prestiti personali Inpdap per dipendenti pubblici
Uno dei finanziamenti nell’ambito dei prestiti Inpdap per dipendenti pubblici più richiesti è il Piccolo Prestito, un prodotto finanziario pensato per far fronte alle necessità degli iscritti alla Gestione unitaria. I piani di rimborso sono strutturati in diversi periodi, da 12 a 48 rate mensili.
Il cliente non deve presentare documentazioni che vadano ad attestare la spesa compiuta e neppure addurre motivazioni oppure certificati medici. Le somme coinvolte sono invece nel complesso contenute, si va da un minimo di una a un massimo di otto mensilità, in rapporto al periodo di rimborso e al profilo creditizio del richiedente.
In relazione all’importo erogato sono applicati: tasso di interesse nominale annuo 4,25%, spese di amministrazione 0,50% e premio fondo rischi. Tassi valido rispetto alla media del mercato che si uniscono all’assoluta flessibilità di utilizzo del finanziamento.
Le finalità disposte dal regolamento
Qualora però le esigenze del dipendente pubblico siano più importanti in termini economici, è possibile richiedere il Prestito pluriennale diretto. A dispetto del piccolo prestito, il Prestito pluriennale diretto si realizza a fronte di documentate necessità personali e/o familiari, che fanno parte delle situazioni descritte dal Regolamento.
Per quanto attiene alle finalità, nell’ambito dei possibili impieghi, rileviamo:
- Trasloco;
- Lavori condominiali e interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria eseguiti sull’abitazione di proprietà;
- Nascita o adozione figli;
- Matrimonio dell’iscritto o di suo figlio;
- Acquisto o costruzione dell’abitazione.
I requisiti 2017
Dobbiamo inoltre specificare alcuni requisiti imprescindibili di questi prestiti Inpdap per dipendenti pubblici. È consigliabile disporre di un contratto lavorativo a tempo indeterminato. Necessari quattro anni di anzianità di iscrizione e altrettanti di contributi forniti alla Gestione unitaria.
Se però il richiedente dispone di un contratto lavorativo a tempo determinato, la cui durata sia di almeno tre anni, vi sono altri requisiti:
- Il trattamento di fine rapporto deve essere ceduto a garanzia del rimborso;
- Il rimborso deve realizzarsi mentre è attivo il contratto lavorativo.
Rimborso su cessione del quinto
I processi di rimborso sono di tipo quinquennale oppure decennale. Dobbiamo tenere presente che la rata mensile non potrà risultare superiore a un quinto di stipendio o pensione. I tassi di interesse corrispondono a: tasso d’interesse nominale annuo del 3,50%, spese di amministrazione: 0,50% e premio fondo rischi (nel rispetto dei valori disposti dal regolamento).