Come funzionano i prestiti Inpdap e Inps in convenzione, beneficiari e condizioni

Come funzionano i prestiti Inpdap e Inps in convenzione, beneficiari e condizioni - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Prestiti Inps Inpdap convenzionati 2024: cosa sono e a chi si rivolgono

Grazie alla loro posizione previdenziale e lavorativa, dipendenti pubblici e pensionati iscritti all’Inps hanno accesso a linee di credito a condizioni agevolate. Stiamo parlando dei prestiti Inpdap e Inps in convenzione. Prodotti a tasso di interesse agevolato, che consentono di ottenere somme anche oltre i 30 mila euro.

La principale differenza tra i prestiti Inpdap e Inps in convenzione è rappresentata dai destinatari. I prestiti in convenzione Inps sono dedicati esclusivamente ai pensionati afferenti all’ente previdenziale Inps, inclusi quelli afferenti alle varie Gestioni ex Enam, ex Ipost, ecc. Possono quindi accedere ai prestiti in convenzione Inps anche i pensionati pubblici.

I prestiti Inpdap in convenzione invece sono dedicati solo ai dipendenti e pensionati pubblici. In questo caso sono quindi esclusi dalla platea dei beneficiari i soggetti afferenti al settore privato.

Trattandosi di prestiti in convenzione, la concessione del capitale avviene ad opera di una banca o di una finanziaria convenzionata con l’ente previdenziale Inps. Sulla base degli accordi stipulati tra la banca e l’Inps, ai prestiti in convenzione prevedono l’applicazione di condizioni vantaggiose. Il tasso di interesse risulta infatti generalmente al di sotto delle medie di mercato.

Condizioni dei prestiti Inps e Inpdap su cessione del quinto

Passiamo quindi alla questione delle condizioni di rimborso applicate ai prestiti Inpdap e Inps in convenzione. Si tratta di prestiti su cessione del quinto della pensione o dello stipendio.

La somma massima finanziabile viene definita in sede di domanda, sulla base del reddito mensile percepito dal richiedente. Come suggerisce il nome, la rata mensile massima prevista per la cessione del quinto è fissata a 1/5 della busta paga o della pensione netta mensile percepita dal richiedente.

La normativa vigente prevede inoltre la sottoscrizione di una polizza obbligatoria contro il rischio vita e il rischio impiego. I costi della polizza possono essere sia a carico dalla banca finanziatrice che del beneficiario. In ogni caso, la polizza salda il debito sia in caso di morte del beneficiario che nell’eventualità di perdita del posto di lavoro.

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