Come ottenere prestiti Inpdap con pensione di reversibilità

Come ottenere prestiti Inpdap con pensione di reversibilità - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Prestiti pensione reversibilità Inpdap

La pensione di reversibilità è un reddito fisso e continuativo, finanziabile attraverso due tipologie di finanziamento: il prestito personale e la cessione del quinto. Nel primo caso si tratta di linee di credito accessibili presso una qualsiasi banca e finanziaria, mentre i finanziamenti su cessione del quinto sono detti anche prestiti Inpdap con pensione di reversibilità.

Per ottenere i prestiti Inpdap con pensione di reversibilità i ricedenti devono avere un’età anagrafica non superiore a 75 anni per i prestiti personali e a 85 anni per le cessioni del quinto.

Tra gli istituti che erogano prestiti a titolari di pensioni di reversibilità ricordiamo la società ISIcredit. Sul portale web dell’istituto è possibile richiedere un finanziamento direttamente online compilando l’apposito form. Sullo stesso sito web è possibile anche prendere un appuntamento con uno dei consulenti ISIcredit e ottenere un preventivo gratuito di finanziamento.

Pensione di reversibilità a chi spetta

Prima di passare alle condizioni dei prestiti Inpdap con pensione di reversibilità è necessario precisare chi può ottenere questo trattamento previdenziale. Con la dicitura pensione di reversibilità si fa riferimento al trattamento previdenziale Inps riservato ai superstiti del lavoratore o del pensionato deceduto.

Possono ottenere la pensione di reversibilità:

  • il coniuge del lavoratore o pensionato deceduto, anche se divorziato o separato;
  • i figli del lavoratore o pensionato deceduto che non hanno ancora raggiunto la maggiore età o sono ancora a carico del genitore;
  • i nipoti minori del lavoratore o pensionato deceduto che sono a carico del nonno (o della nonna) alla data della sua morte.

In assenza di una di queste figure, la pensione di reversibilità spetta a fratelli e sorelle inabili, che risultano a carico della persona defunta. A condizione però che non siano già titolari di una pensione.

Cessione del quinto Inps 2017

Ma passiamo ai finanziamenti su cessione del quinto. I prestiti Inpdap con pensione di reversibilità possono essere erogati esclusivamente da banche e finanziarie convenzionate con la Gestione Dipendenti Pubblici dell’Inps. In ogni caso i titolari di pensione di reversibilità possono ottenere prestiti con durate fino a 120 mesi.

Si tratta di prestiti su cessione del quinto. Una particolare forma di prestito personale che prevede un piano di ammortamento a rate mensili decurtate direttamente dalla pensione. Il pagamento delle rate mensili non è quindi affidato al beneficiario del prestito, bensì all’ente previdenziale che eroga la pensione.

Come suggerisce il nome, i prestiti su cessione del quinto della pensione prevedono che la decurtazione mensile non possa eccedere la quinta parte del trattamento previdenziale. In altre parole, la rata massima mensile è fissata a un quinto (20%) della pensione netta percepita dal beneficiario.

Ma come si calcola la rata? Come già accennato, la decurtazione applicata al finanziamento si calcola in base all’importo della pensione netta percepita dal richiedente. Ai fini del calcolo della rata è considerato quindi l’importo della prestazione previdenziale al netto delle trattenute previdenziali e fiscali.

Lo scopo è di non intaccare in modo eccessivo l’importo della pensione. A tal proposito è necessario precisare che la pensione, una volta detratta la rata mensile, non deve essere inferiore al trattamento minimo previdenziale stabilito per legge. Ragione per cui i trattamenti pensionistici integrati al minimo non possono essere utilizzati per ottenere prestiti su cessione del quinto.

Sono esclusi dalla platea dei beneficiari di prestiti su cessione del quinto anche quanti percepiscono:

  • invalidità civili;
  • assegni per il sostegno al reddito;
  • assegni per l’assistenza ai pensionati per inabilità;
  • assegni al nucleo familiare;
  • pensioni sociali;
  • assegni sociali;
  • prestazioni di esodo ex art. 4 Legge 92/2012.

Quanto si ottiene

Possono richiedere i prestiti Inpdap con pensione di reversibilità, anche i soggetti segnalati nelle banche dati del Crif come cattivi pagatori. Gli importi finanziabili e il periodo di rimborso del prestito vengono definiti in sede di contratto sulla base della quota cedibile della pensione.

A partire da settembre 2010, possono accedere ai prestiti su cessione del quinto della pensione anche i titolari di pensioni di reversibilità cointestata. In tal caso però è possibile presentare a garanzia del finanziamento solo la quota di pensione di pertinenza del soggetto che presenta la domanda. Non è quindi possibile intaccare la quota di trattamento che interessa l’altro intestatario della pensione.

Le garanzie

La normativa vigente impone per i prestiti su cessione del quinto la sottoscrizione di una copertura assicurativa contro il rischio vita. I costi relativi all’assicurazione sono detratti direttamente alla fonte. L’istituto finanziatore eroga quindi l’importo del finanziamento al netto di tali spese.

Data la sua particolare struttura, il finanziamento su cessione del quinto trova anche una forma di tutela nella pensione ancora spettante. Non è invece prevista la presentazione di garanzie reali, come ad esempio diritti di ipoteca o di pegno.

Come presentare la richiesta

Ma come ottenere i prestiti Inpdap con pensione di reversibilità? Il pensionato che desidera ottenere un finanziamento su cessione del quinto deve presentare la domanda alla banca o finanziaria prescelta.

Affinché la richiesta di prestito venga accolta è necessario che il pensionato presenti la comunicazione di cedibilità della pensione. Documento in cui viene indicato l’importo massimo previsto per la rata del prestito.

La comunicazione della quota cedibile deve essere richiesta dal pensionato presso una sede Inps. Il documento dovrà poi essere consegnato alla banca o finanziaria che il richiedente ha scelto per sottoscrivere il finanziamento.

È ovvio che data la presenza di una convenzione tra l’Inps e l’istituto, i tassi di interesse applicati al finanziamento sono agevolati, ossia migliori delle medie di mercato.

Tuttavia affinché il prestito venga concesso è necessario che l’Inps verifichi una serie di elementi. Condizioni che hanno lo scopo di tutelare il pensionato. Tra questi troviamo innanzitutto la soddisfazione da parte della banca di tutti i requisiti previsti per legge per la concessione di prestiti su cessione del quinto.

Non solo. Il tasso applicato al finanziamento deve risultare inferiore al tasso soglia anti-usura fissato dallo Stato. A tutto questo si aggiunge il fatto che la rata prevista da contratto non deve eccedere un quinto dell’importo della pensione mensile. Nel contratto di prestito devono inoltre essere indicate tutte le voci di spesa del finanziamento.

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