Come funzionano i prestiti Ipost Inps
Anche se l’Ipost non esiste più, i suoi servizi sono ancora disponibili. Il nuovo ente di riferimento per i dipendenti di Poste Italiane è l’Inps, che ha infatti costituito la Gestione Fondi Poste. Questa permette, ai suoi iscritti, di ricevere finanziamenti a condizioni agevolate. Vediamo quindi quali sono e come funzionano i prestiti ex Ipost?
I prestiti ex Ipost adesso sono erogati dall’Inps. Le opzioni a disposizione di dipendenti di Poste Italiane (e società collegate) sono due: il piccolo prestito e i prestiti pluriennali. si tratta di due prodotti molto interessanti e senza dubbio vantaggiosi, ma che non vanno confusi tra loro. Passiamo quindi in rassegna le caratteristiche di questi finanziamenti agevolati, partendo proprio dal piccolo prestito.
Piccoli prestiti Poste 2017
Si tratta di un finanziamento basato su cessione del quinto. Dal punto di vista concreto ciò significa che la rata non può superare 1/5 dello stipendio netto. Ma chi può ottenerlo? Come già accennato, hanno accesso ai prestiti ex Ipost esclusivamente i dipendenti in servizio di Poste Italiane o di società collegate ad essa. Per richiedere il piccolo prestito però è necessario anche che il dipendente possa contare su almeno due anni di anzianità di servizio.
Si tratta di una Il Taeg applicato corrisponde al 5%, per quanto riguarda invece le alternative in termini di durata, abbiamo: 12, 24, 36 o 48 mesi. Gli importi variano invece da un minimo di una a un massimo di otto mensilità.
Nello specifico, è possibile ottenere:
- prestiti con importo di una o due mensilità stipendiali nette da rimborsare in 12 mesi;
- prestiti con importo di tre o quattro mensilità stipendiali nette da rimborsare in 24 mesi;
- prestiti con importo di cinque o sei mensilità stipendiali nette da rimborsare in 36 mesi;
- prestiti con importo di sette o otto mensilità stipendiali nette da rimborsare in 48 mesi.
Come richiederli
La richiesta del finanziamento deve verificarsi attraverso l’apposito modulo, che può essere scaricato direttamente in Pdf dal sito ufficiale dell’Inps. Alla domanda vanno allegati alcuni documenti essenziali. Sono infatti necessari, copia dell’ultima busta paga, il certificato stipendiale e la copia di un documento di identità del richiedente.
La domanda va quindi inoltrata al seguente indirizzo: Inps – Direzione Centrale Credito e Welfare – Area Prestazioni Creditizie – Via Aldo Ballarin, 42 – 00142 Roma. Se lo si preferisce è possibile inviare la domanda via Web, sfruttando i servizi online del portale Inps (necessario il Pin, codice di identificazione rilasciato dall’ente previdenziale).
A tal proposito è necessario precisare che quanti scelgono di presentare la domanda per via telematica dovranno comunque trasmettere all’Inps i seguenti documenti.
- copia del documento di identità;
- ultima busta paga ricevuta;
- dichiarazione conferimento di mandato nei confronti della Gestione prestiti Gruppo Poste Italiane dell’INPS.
Tali documenti sono necessari per l’istruttoria del finanziamento e devono essere inviati a mezzo fax. Il numero è 06 95066463.
Prestiti Inps ex Ipost pluriennali
In alternativa i dipendenti di Poste Italiane e società collegate possono richiedere i Prestiti pluriennali. Di cosa si tratta? È un finanziamento su cessione del quinto di durata quinquennale oppure decennale. Il richiedente deve poter disporre di almeno quattro anni di anzianità di servizio.
La richiesta di finanziamento deve essere coerente, dal punto di vista delle motivazioni, con quanto previsto dal Regolamento Inps. In altre parole, sono accettate solo richieste di prestito presentate per una delle motivazioni indicate dal suddetto regolamento, che può essere consultato sul sito Inps.
L’importo del finanziamento viene definito in base alla finalità di spesa. È necessario precisare comunque che il prestito viene concesso nel rispetto del limite della quota cedibile, pari a un quinto dello stipendio netto mensile percepito dal richiedente. Quota che può avere un importo massimo di mille euro.
Se si considera il tasso di interesse, invece, abbiamo una proposta ancor più competitiva della precedente. Ai prestiti ex Ipost pluriennali è applicato un Taeg del 3,50%. Tasso che rimane invariato a prescindere dalla durata del piano di ammortamento e dalla somma concessa.
Presentazione della domanda
Come accade per i piccoli prestiti ex Ipost, la domanda di finanziamento pluriennale va inoltrata, utilizzando il modulo previsto (scaricabile dal portale inps.it), con una serie di allegati. Ecco quali sono:
- certificato stipendiale;
- copia ultima busta paga;
- copia documento di identità valido;
- dichiarazione di copia conforme agli originali;
- autocertificazione stato di famiglia;
- certificato di buona salute;
- documentazione in rapporto alla finalità.
La richiesta va quindi inviata, via posta, a questo indirizzo: Inps Direzione Centrale Credito e Welfare – Area Prestazioni Creditizie – Via Aldo Ballarin, 42 – 00142 Roma.
Simulazione prestiti Inps online 2017
Quanti desiderano valutare con maggiore attenzione l’offerta prestiti Inps Poste Italiane possono ricorrere al servizio di simulazione messo a disposizione dall’Inps. Il calcolatore è accessibile dal sito inps.it e consente di effettuare simulazioni abbastanza precise per prestiti ex Ipost.
La procedura da seguire è molto semplice. Il simulatore si raggiunge seguendo il percorso: “Home – Prestazioni e Servizi – Calcolo dimostrativo prestiti”. Dal form di simulazione è necessario selezionare il tipo di prestito che si desidera simulare.
Vanno quindi scelte le condizioni di rimborso. A questo punto il sistema proporrà un form in cui è necessario indicare l’importo lordo della retribuzione mensile percepita dal richiedente. In questo modo il calcolatore indicherà il finanziamento con l’importo massimo concedibile, definito in base all’entità della retribuzione inserita.
Per ogni finanziamento simulato sono indicate tutte le principali condizioni di rimborso. Dalla rata mensile al tasso d’interesse, incluso l’importo degli interessi da corrispondere. Il risultato della simulazione non è da considerare vincolante per l’Inps.