Cos’è e come funziona il prestito con delega di pagamento
I prestiti con delega sono prodotti dedicati ai lavoratori dipendenti caratterizzati da un piano di ammortamento a rate mensili decurtate direttamente dalla busta paga del richiedente.
Noto anche come doppio quinto o delegazione di pagamento, il prestito con delega somiglia molto ai finanziamenti su cessione del quinto dello stipendio con la quale condivide sia il metodo di rimborso delle rate che i beneficiari.
A differenze della cessione del quinto però i prestiti con delega consentono di cedere fino al 40% dello stipendio netto mensile. Da qui il nome di doppio quinto.
Si tratta, quindi, di una forma di prestito che prevede un’eccezione alla regola generale del rapporto tra reddito e rata. Regola che fissa la rata massima di un prestito al 20% della retribuzione mensile netta.
La normativa
Il prestito delega è regolato dal DPR 180/1950 che prevede la possibilità per il lavoratore dipendente di cedere un ulteriore quinto dello stipendio rispetto a quello normalmente previsto come limite per la rata di un prestito.
In questo modo è possibile arrivare a due quinti dello stipendio. Opportunità che però è subordinata al benestare dell’amministrazione o azienda presso la quale è assunto il lavoratore.
Come per la cessione del quinto infatti la rata mensile del prestito viene decurtata direttamente dalla busta paga del beneficiario ad opera del datore di lavoro. È quest’ultimo quindi ad essere incaricato di versare la rata alla banca o società finanziaria che ha concesso il credito.
Differenza tra delega e cessione del quinto
Il nome prestito delega deriva proprio dal fatto che il dipendente incarica (ossia delega) il proprio datore di lavoro del rimborso delle rate. In base a quanto stabilito dall’articolo 1269 del Codice Civile il soggetto che contrae un prestito ha delegato un soggetto terzo per eseguire il pagamento delle rate “questi può obbligarsi verso il creditore”.
È lo stesso articolo del C.C. a definire la principale differenza tra cessione del quinto e prestito con delegazione di pagamento. L’art. 1269 dice infatti che il soggetto delegato non è obbligato ad accettare l’incarico.
Di conseguenza mentre la cessione del quinto è un diritto del lavoratore dipendente che può obbligare il proprio datore di lavoro a trattenere la rata mensile del finanziamento dalla sua busta paga, per il prestito delega non è così. La delegazione non può essere considerata un obbligo per il datore di lavoro, che deve dare il proprio consenso.
Perché scegliere i finanziamenti con delegazione di pagamento
Nel corso del tempo i prestiti con delega sono diventati molto diffusi poiché consentono di ottenere somme più alte di quelle altrimenti accessibili con un finanziamento su cessione del quinto o un altro prestito personale. È possibile infatti arrivare anche fino a 80 mila euro.
Non solo. I prestiti con delegazione di pagamento possono essere richiesti anche con un altro prestito in corso. In tal caso però è fondamentale che le trattenute in busta paga non superino il 50% dello stipendio netto mensile percepito dal richiedente.
Chi può ottenerli
Possono ottenere i prestiti delega tutti i lavoratori dipendenti statali, pubblici e privati. Sono invece esclusi i pensionati. Sia per i lavoratori del settore pubblico che per quelli statali è sempre necessario che l’amministrazione di appartenenza abbia sottoscritto una convenzione con l’istituto di credito che concede il credito.
I lavoratori privati invece devono accertarsi anche di essere in possesso dei requisiti necessari per l’accesso al credito, di solito più stringenti di quelli fissati per i dipendenti pubblici. In linea di massima è necessario avere una buona anzianità di servizio e che l’azienda presso cui si è assunti sia solida.
Ricordiamo infine che in ogni caso è necessario che il proprio datore di lavoro accetti questo tipo di finanziamento prima di avviare la pratica di richiesta.