La crisi di questi anni ha portato molte persone a incontrare problemi creditizi e ad affrontare conseguenze come il pignoramento dello stipendio, una ratio estrema quando l’insolvenza di un debito si protrae nel tempo e il debitore non risponde ai solleciti di pagamento. Esistono prestiti a pignorati? Certamente sì. Le realtà creditizie pensano anche alle esigenze di chi si trova in difficoltà economica con prodotti di vario tipo.
Prestiti cambializzati: informazioni tecniche
Nel novero dei prestiti a pignorati è possibile includere i finanziamenti cambializzati. Di cosa si tratta? Di prestiti che, come è chiaro dal nome, non si basano sul rimborso di una rata mensile ma sul pagamento di cambiali, titoli esecutivi che, a discrezione del cliente, possono essere convertiti in denaro.
I prestiti cambializzati possono essere richiesti anche da pignorati e segnalati alla Crif come cattivi pagatori, senza la necessità di presentare una busta paga.
Questi vantaggi hanno però un contraltare, ossia la presenza di un tasso più alto rispetto a quello applicato ai prodotti tradizionali e dovuto al maggior livello di rischio.
Richiedere un prestito cambializzato: ecco cosa sapere sulle garanzie
I finanziamenti cambializzati, una delle alternative più interessanti quando si parla di prestiti a pignorati, necessitano comunque di garanzie.
I dipendenti che hanno subito un pignoramento dello stipendio e che vogliono richiederli devono infatti vincolare il TFR messo da parte dall’inizio della carriera.
Un discorso a parte che esula dalla questione del pignoramento riguarda la situazione dei liberi professionisti, che possono richiedere questi finanziamenti solo se da almeno due anni sono titolari di una polizza vita.
I pignorati possono richiedere prestiti contro cessione del quinto dello stipendio
Un nodo da non trascurare nell’ambito dei prestiti a pignorati riguarda la cessione del quinto dello stipendio. Chi ha subito un pignoramento dello stipendio può richiedere un prestito di questo tipo? Sì, ma tenendo conto di regole specifiche.
La principale riguarda il rapporto tra la quota di stipendio cedibile tramite il prestito contro cessione del quinto, che non può essere superiore alla differenza tra i due quinti della busta paga complessiva al netto delle trattenute fiscali e la somma decurtata tramite il provvedimento di pignoramento.
Cessione del quinto e pignoramento: facciamo un esempio concreto
Per capire meglio come funzionano i prestiti a pignorati facciamo un esempio concreto ipotizzando la richiesta di una cessione del quinto da parte di un lavoratore che percepisce una busta paga netta di 900€ e che ha subito un provvedimento di pignoramento di 180€ al mese da un suo creditore.
In questo caso la cessione del quinto può essere concretizzata con una rata mensile di 160€, che è sia inferiore alla differenza tra i due quinti dello stipendio complessivo e la somma pignorata sia, in generale, minore del 20% della somma percepita come busta paga dal lavoratore