Inps calcolo pensione 2015: le ultime news sulle conseguenze della riforma pensioni
A meno di due mesi dal termine del 2014 è possibile fare il punto sullo scenario della previdenza per l’anno 2014 e su quello che potrebbe accadere nel 2015. La questione che ha suscitato più polemiche in questi ultimi mesi è senza dubbio quella relativa alla Riforma Fornero, che ha messo in difficoltà tanti lavoratori a causa del cambiamento repentino e improvviso delle regole previdenziali in corso.
Oltre ai lavoratori esodati, che nel 2011 sono rimasti improvvisamente senza reddito da lavoro o da pensione, in posizione di grande disagio vi sono anche i precoci, i lavoratori che hanno svolto lavori usuranti e il personale scolastico (Quota 96).
Allo stesso tempo molti lavoratori che hanno perso il posto in età avanzata e non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro. Tuttavia non avendo raggiunto i requisisti necessari per ottenere la pensione, dovranno ancora lavorare per alcuni anni, al fine di ottenere la tutela di welfare previdenziale.
È chiaro che in questo modo il sistema, nonostante risulti economicamente sostenibile, è troppo rigido rispetto alle effettive necessità dei contribuenti. Tesi già sottolineata dall’ex Commissario Inps Vittorio Conti, che in passato aveva proposto di erogare una rendita contributiva, slegandola dai requisiti anagrafici previsti per la pensione.
Ovviamente i lavoratori si domandano quale sia il progetto per rinnovare il sistema previdenziale italiano nel lungo termine. Le ultime notizie di cronaca non sono certo confortanti: data la cancellazione dei commi relativi al calmieramento delle pensioni d’oro. Mossa che al momento non può essere attribuita a nessuna fazione politica.
Inps calcolo pensione 2015: le proposte per rinnovare la previdenza italiana
Le speranze dei lavoratori restano riposte nel progetto di pensione anticipata con Quota 100, suggerito dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano. Manovra che permetterebbe di accedere alla pensione una volta raggiunto, con la somma tra età e anni di contribuzione, il valore 100.
Applicando la Quota 100 sarebbe quindi possibile andare in pensione con 38 anni di contributi e 62 anni di età, 61 anni di età e 31 a fini contributivi e così via. L’Inps si è detto favorevole alla manovra, che sembra però insostenibile dal punto di vista economico.
Damiano in alternativa ha proposto per il 2015 l’introduzione di una pensione anticipata, a cui sarebbe possibile accedere una volta compiuti 62 anni. Proposta che come la precedente sarebbe stata valutata come troppo dispendiosa, tant’è che in base alle stime costerebbe allo Stato oltre 40 miliardi di euro.