Il fondo di garanzia per i mutui prima casa relativo al 2023 è la continuazione di un progetto istituito dallo Stato per fornire un supporto a quanti intendono comperare l’abitazione principale. Ma cosa offre il fondo, a chi è rivolto e quali sono i requisiti da rispettare?
Il fondo di garanzia per i mutui prima casa permette di fruire di una garanzia corrispondente a una soglia massima del 50% della quota capitale del mutuo ipotecario attivato. Il mutuo è soggetto a delle limitazioni: il suo valore non può eccedere i 250mila euro ma può trattarsi anche di un finanziamento che copre integralmente il valore della casa.
I requisiti per ottenere il fondo garanzia prima casa 2023
Quali sono i requisiti di cui deve disporre il richiedente? Acquisiscono priorità nella selezione queste categorie di richiedenti:
- coppie formate da almeno due anni, di cui almeno un partner under 35;
- realtà familiari mono-genitoriali con almeno un figlio convivente minore;
- quanti dispongono di un contratto lavorativo atipico;
- conduttori di strutture di proprietà degli enti per le case popolari.
Va rilevato che gli altri soggetti non figuranti tra quelli citati potranno comunque richiedere la fruizione del fondo, ma senza alcuna priorità.
Rimanendo in tema di requisiti vanno considerati i finanziamenti. Sono coinvolti i prestiti ipotecari destinati all’acquisto o a interventi di ristrutturazione della prima casa. Questi dovranno produrre un miglioramento dal punto di vista dell’efficienza energetica.
La casa interessata non può rientrare tra le categorie catastali che identificano gli immobili di lusso. Non solo. Chi richiede l’accesso al fondo non può disporre, in qualità di proprietario, di altri immobili a uso abitativo. Fanno eccezione a questa norma generale le strutture frutto di successione o concesse in uso gratuitamente a genitori e fratelli.
Le procedure per la richiesta delle agevolazioni sulla prima casa 2023
Come richiedere l’accesso al fondo di garanzia per i mutui prima casa? La richiesta andrà inoltrata all’istituto di credito. Spetterà a questo, a sua volta, inviarla al Comitato Nazionale Servizi Pubblici che si occupa della gestione delle risorse.
L’istituto di credito ha a disposizione 15 giorni per rendere noto al richiedente l’effettiva ammissione.