Tfr in busta paga mensilmente
Il premier Matteo Renzi insiste sulla mini-manovra del Tfr in busta paga con la liquidazione anticipata dall’INPS o dalle piccole aziende con meno di 49 dipendenti. Introdurre il Tfr in busta paga significa però ridurre le agevolazioni per mense scolastiche, asili nido, tasse universitarie ecc. E ovviamente minori detrazioni sulla Tasi.
Esiste quindi il rischio che coll’anticipo del Tfr in busta paga i lavoratori perdano i vantaggi correlati al reddito Isee, che con la liquidazione mensile della prestazione, aumenterebbe in modo rilevante. Il pericolo quindi è che il lavoratore vada a perderci, mentre lo Stato trovi giovamento da questa operazione. Il Tfr in busta paga infatti non è solo un “salario differito” che il dipendente può consumare ora o alla fine del contratto di lavoro, ma anche un reddito soggetto a tasse, che il governo incasserebbe in anticipo.
Tfr in busta paga: come viene tassato il Tfr?
Ma qual è la tassazione applicata al Tfr? Il trattamento di fine rapporto è una somma che il lavoratore accumula nel corso dell’attività lavorativa e corrisponde a circa una mensilità all’anno. Il Tfr è soggetto a una tassazione che varia in base agli anni di anzianità di servizio.
L’imposizione fiscale calcolata in un primo momento viene poi riliquidata, da parte dell’Agenzia delle Entrate, sulla base dell’aliquota media di tassazione relativa ai 5 anni precedenti a quello della fine del rapporto di lavoro.