Congedo parentale papà Inps: a chi è rivolto?
I congedi papà Inps sono una forma di prestazione provvidenziale a favore die padri di famiglia lavoratori dipendenti, insistiti con la legge 92/2012. I congedi si dividono in obbligatori, della durata di un giorno, e facoltativi, della durata di due giorni. Entrambi sono fruibili dal padre lavoratore dipendente, anche se adottivo o affidatario, entro il quinto mese di vita del figlio.
I padri lavoratori dipendenti possono usufruire del beneficio entro e non oltre il quinto mese di vita del figlio per nascite, adozioni o affidamenti avvenuti a partire da gennaio 2013.
La normativa in questione non è però direttamente applicabile ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Questo perché non è ancora stata approvata un’apposita normativa che individui e definisca gli ambiti, le modalità ed i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle PA.
Congedi papà Inps obbligatori e facoltativi: ecco le differenze
Il congedo obbligatorio è fruibile entro il quinto mese di vita del bambino, quindi durante il congedo di maternità della madre lavoratrice o successivamente a questo, purché entro il limite previsto. Questo è un diritto autonomo del padre, aggiuntivo a quello della madre, e spetta indipendentemente dal diritto di maternità. Possono fruire del congedo obbligatorio anche i padri che fruiscono del congedo di paternità.
La fruizione del congedo facoltativo, della durata di uno o due giorni, è condizionata invece dalla scelta della madre di non godere di altrettanti giorni del proprio congedo di maternità. Di conseguenza si avrà un’anticipazione del termine del congedo post partum della madre per un numero di giorni pari a quelli goduti dal padre.
Si ricorda che il padre lavoratore dipendente ha diritto a un’indennità giornaliera, a carico dell’INPS, pari al 100% della retribuzione, sia per i giorni di congedo obbligatorio che per quelli di congedo facoltativo.