Come ottenere la cancellazione cattivo pagatore dal Crif
La cancellazione Crif cattivo pagatore è un argomento scottante per molti cattivi pagatori. Spesso infatti la segnalazione presso la Centrale Rischi viene considerata come una macchia indelebile che ostacola ogni futura richiesta di finanziamento.
La ragione? Banche e finanziarie tendono a considerare quanti sono segnalati come cattivi pagatori soggetti finanziariamente inaffidabili. In altre parole, una volta che si viene etichettati come cattivi pagatori sarà molto difficile ottenere un nuovo prestito.
Perciò prima di ogni richiesta di finanziamento è opportuno effettuare una visura per controllare se si hanno delle segnalazioni negative in corso presso la Centrale Rischi. Una precauzione che ha lo scopo da evitare di vedersi rigettata la richiesta di finanziamento.
Chi sono i cattivi pagatori
Ma come si diventa cattivi pagatori? A differenza di quanto si potrebbe pensare, per essere segnalati come cattivi pagatori è sufficiente aver accumulato qualche ritardo nei pagamenti di un prestito o di un mutuo.
Capita spesso che a causa di irregolarità nel versamento delle quote relative al proprio piano di ammortamento si sia marchiati come cattivi pagatori nella Centrale Rischi. I tempi per la cancellazione Crif cattivo pagatore potranno variare a seconda della tipologia di irregolarità sul versamento delle rate. Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Cos’è Crif e cosa fa
La prima cosa da mettere in chiaro quando si affronta l’argomento cancellazione Crif cattivo pagatore è cos’è Crif. Si tratta di un’azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie, noti anche come SIC.
Crif gestisce le informazioni relative ai finanziamenti, sia perfezionati che non perfezionati, contratti dai vari soggetti con banche e finanziarie. All’interno dei database Crif sono quindi presenti le informazioni anagrafiche dei richiedenti e informazioni dettagliate dei finanziamenti.
In altre parole, la Crif si occupa di raccogliere ogni segnalazione inerente al rapporti tra la finanziaria che ha erogato il prestito e il debitore. Registrando di conseguenza la storia creditizia del debitore, sia in caso di pagamenti tempestivi e regolari ma soprattutto se presenti irregolarità e insoluti nei pagamenti.
Le informazioni presenti nei database Crif vengono aggiornate con cadenza mensile, da parte degli istituti di credito che aderiscono ai sistemi di informazioni creditizie.
Quando vengono trasmessi i dati
Banche e società finanziarie sono autorizzate a trasmettere i dati a Crif solo a determinate condizioni, che variano a seconda che il soggetto interessato sia un privato o un’impresa.
Per i finanziamenti riguardanti le persone fisiche, i dati sono trasmessi solo se chi richiede il prestito o il mutuo ha ricevuto l’informativa sul trattamento dei dati e ha prestato consenso. A meno che il finanziamento presenti irregolarità per quanto riguarda i rimborsi. In tal caso i dati vengono trasmessi al Crif anche se non è stato prestato il consenso.
Diversa la questione per i finanziamenti che riguardano le imprese. Ipotesi in cui i dati possono essere comunicati dagli istituti di credito a Crif solo se chi ha richiesto il finanziamento ha prestato il consenso al trattamento dei dati personali.
Ricordiamo che l’informativa deve essere fornita dall’ente finanziatore al momento della richiesta del prestito o mutuo. Tale documento indica le modalità con cui sono trattati i dati personali del richiedente nel SIC, nonché gli estremi della società che li gestisce e i tempi di conservazione.
Ma quand’è che la banca comunica i dati a Crif? Se un privato ha dato il consenso al trattamento dei dati, la comunicazione può avvenire sia in fase di istruttoria del finanziamento, che nel momento in cui la richiesta viene accolta.
In alternativa, l’istituto di credito può trasmettere i dati in fase di aggiornamento, che di norma avviene ogni mese. In tal caso, saranno comunicati a Crif i dati relativi all’andamento dei rimborsi dei prestiti o finanziamenti in corso.
Nel caso in cui un privato non abbia prestato consenso al trattamento dei suoi dati, la comunicazione a Crif avviene solo se si verificano ritardi nei pagamenti periodici.
Cosa succede in caso di mancato pagamento
Se si tratta del primo ritardo sul rapporto di credito la segnalazione verrà resa visibile sul SIC solo a condizione che si sia verificato il mancato pagamento per 2 mesi di seguito.
In tal caso, l’istituto di credito invierà al debitore una comunicazione che lo avvisa del ritardo e che questo verrà segnalato nei database Crif. La comunicazione dovrà essere trasmessa 15 giorni prima dell’invio dell’aggiornamento al Crif. Tuttavia, il debitore ha la possibilità di evitare la segnalazione saldando tempestivamente i pagamenti.
Se invece la segnalazione non riguarda il primo ritardo, la comunicazione avviene comunque tramite gli aggiornamenti che mensilmente la banca o finanziaria invia a Crif.
I tempi per la cancellazione dei dati
Ogni segnalazione al Crif ha una durata che varia necessariamente in base alla tipologia di insoluto causata dal debitore, segnalazione che potrà essere cancellata dopo un determinato periodo stabilito secondo criteri predeterminati.
In questo modo il debitore potrà richiedere ulteriori finanziamenti con molta più serenità non rischiando di vedere rigettata la richiesta di prestito.
I tempi di conservazione delle informazioni relative agli insoluti vengono gestite sia dal Crif che da altri gestori Sic, oltre che dal Garante delle Privacy che definisce così anche le modalità di cancellazione Crif cattivo pagatore.
Secondo i criteri del Crif i tempi di conservazione delle segnalazioni come cattivi pagatori nei registri variano a seconda della tipologia di insoluto dei pagamenti dovuti alla banca ovvero:
- Finanziamenti che non sono stati mai rimborsati: cancellazione del Crif dopo 36 mesi dalla scadenza del contratto di prestito o dalla stessa comunicazione dal parte della banca finanziaria creditrice
- Ritardo nel pagamento di tre rate o più: cancellazione che potrà avvenire dopo 24 mesi dal momento in cui si saldano le rate insolute, purchè si siano versate con regolarità
- Ritardo nel versamento di una o due rate: cancellazione entro 12 mesi dopo aver ricevuto una comunicazione dalla finanziaria, solo se non si effettuano ulteriori ritardi
- Finanziamento con rimborso regolare: cancellazione dopo 36 mesi dal versamento dell’ultima rata
- Finanziamento rifiutato o rinuncia del debitore: cancellazione dopo 1 mese in cui avviene il rifiuto o la rinuncia
- Richiesta di finanziamento con istruttoria: cancellazione dopo 6 mesi dall’avvio dell’istruttoria
In caso di segnalazione al Crif come cattivo pagatore sarà realmente difficile per il debitore accedere al credito ecco perché spesso unica forma di prestito valida per i cattivi pagatori è la cessione del quinto, modalità di finanziamento usufruibile dai dipendenti pubblici o pensionati Inps.
Cancellazione dei dati positivi
Come abbiamo visto, i dati relativi ai cattivi pagatori rimangono in memoria nei database SIC per un certo periodo di tempo, a seconda del tipo di inadempimento, e poi vengono cancellati automaticamente.
Tuttavia, spesso si sente parlare di cancellazione crif cattivo pagatore come se questa fosse un’operazione possibile prima del termine stabilito. Si tratta di un’informazione errata.
Per legge, infatti, è possibile cancellare prima di un determinato periodo solo i dati Crif che riguardano i finanziamenti con rimborso regolare. Operazione che sebbene sia possibile è sconsigliata poiché questi attestano l’affidabilità del soggetto, e possono quindi far propendere una banca o finanziaria a concedergli un prestito.
Ricordiamo infatti che prima di decidere se accordare o meno un finanziamento, banche e società finanziarie consultano i database Crif e delle altre società che gestiscono i dati SIC. Ed è proprio per questo che quanti sono stati segnalati come cattivi pagatori hanno difficoltà nell’ottenere un nuovo finanziamento.
È bene precisare infine che sia per la cancellazione dei dati positivi che per quella dei dati negativi non sono previsti costi. Quanti desiderano richiedere la cancellazione dei dati positivi possono rivolgersi direttamente alla banca che ha erogato il prestito, oppure contattare la società che si occupa della gestione dei suoi dati.
Per maggiori informazioni su come ottenere la cancellazione Crif cattivo pagatore vi rimandiamo al sito Crif.