Calcolo pensione reversibilità Inps: a chi spetta?
Qualora di determini la morte di un pensionato, ai suoi familiari è fornita una prestazione economica che prende il nome di reversibilità. L’entità di questa pensione è definita in base a una certa percentuale della pensione percepita dal lavoratore scomparso.
La domanda di reversibilità può essere presentata:
- in proprio sfruttando il portale inps.it e il codice personale PIN
- al telefono, impiegando il Contact Center
- mediante un patronato
La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si è determinato il decesso, al di là della data di presentazione della domanda. Ma chi sono i beneficiari? Il diritto alla pensione di reversibilità è una possibilità riservata a:
- il coniuge superstite anche se al momento della morte risulta separato
- i figli che al momento della morte del genitore sono minorenni, inabili, studenti universitari e a carico dei genitori
- i nipoti che alla morte del nonno o della nonna erano a loro totale carico.
Calcolo pensione reversibilità Inps coniuge: come si calcola?
Ma com’è calcolato l’importo della pensione di reversibilità? È fornito il 60% della pensione che riguarda il defunto, se è erogata in favore del solo coniuge superstite. Si passa al 70% nell’eventualità in cui la pensione spettate il defunto è erogata in favore di un solo figlio superstite. Possiamo raggiungere l’80% nel caso in cui la pensione spettante al defunto è erogata in favore del coniuge e un figlio o due figli senza coniuge.
La totalità della pensione spettate al defunto è fornita in favore del coniuge superstite e di due figli oppure di tre o più figli. Si può dare anche il caso che sia conseguita una maggiore del 15% per ogni familiare differente dal coniuge, dai figlio o dai nipoti. La cifra che è destinata ai superstiti è ridotta qualora il titolare possieda altri redditi.