Tassi di interesse mutui Inpdap 2015

Tassi di interesse mutui Inpdap 2015 - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Tassi di interesse mutui Inpdap: a quanto ammontano

 Anche nel 2015 è possibile ottenere prestiti a condizioni agevolate. L’Istituto Inps (ex Inpdap) eroga infatti fondi che vengono messi a disposizione degli iscritti, dei pensionati o dei rispettivi familiari. L’importo massimo non può superare i 300.000 euro. Inoltre ogni anno i figli degli iscritti possono accedere alle borse di studio o a soggiorni all’estero.

Questo tipo di finanziamento si presenta suddiviso in due tipi a seconda dell’erogazione che può essere sia diretta che indiretta. Nel primo caso il finanziamento richiesto dal soggetto viene dato direttamente dai fondi dello stesso istituto; nel caso di erogazione indiretta, invece, il capitale viene ottenuto attraverso le convenzioni stipulate tra l’Istituto ed istituti di credito o società finanziarie. Quando si parla di capitale erogato in maniera diretta dobbiamo prendere in considerazione il Fondo Credito dell’Inpdap, noto anche come Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. Tutti gli iscritti aderiscono obbligatoriamente al fondo, a differenza dei pensionati Inpdap o dei lavoratori e pensionati pubblici iscritti ai fini previdenziali ad altri enti o istituti che possono avere la possibilità di scegliere.

Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, cos’è?

La Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali è nata nel 1996 grazie al contributo dei lavoratori: ogni dipendente pubblico iscritto all’Inpdap versa, infatti, lo 0,35% della loro retribuzione lorda. Questa trattenuta nel cedolino viene chiamata “Ritenuta fondo credito”. La situazione cambia comunque annualmente in base alle disponibilità di budget: ogni volta la Gestione credito stabilisce, infatti, i servizi da offrire e i criteri con cui vengono concessi. Chi non riesce ad aderire ai prestiti diretti può usufruire delle convenzioni prima citate.

Tassi di interesse mutui Inpdap: Prestiti Inps (ex Inpdap) nel 2015

I tassi di interesse dei prestiti Inps (ex Inpdap) cambiano a seconda della tipologia dei finanziamenti erogati: a tasso fisso e a tasso variabile. Nel primo caso il tasso di interesse è del 3,75%, mentre nel secondo equivale a 3,50% per il primo anno. A partire dalla terza rata, inoltre, si applica un tasso variabile che equivale all’Euribor a sei mesi. Non bisogna poi trascurare le spese aggiuntive: oneri notarili, iscrizione ipoteca, spese tecnico-estimative ed oneri di amministrazione.

Quali tipologie di prestito Inpdap esistono?

 Il decreto Salva Italia, varato dal Governo Monti, ha fatto sì che l’ente previdenziale dell’Inpdap venisse accorpato dall’Inps che oggi concede anche prestiti e mutui agevolati agli ex iscritti Inpdap. Questi finanziamenti possono essere di due tipi: piccoli prestiti e i prestiti pluriennali.

  • Piccolo prestito: Si tratta di un prestito personale che prevede un importo pari a 1, 2, 3, 4, 6, 8 mensilità del proprio salario netto per una durata pari a 1, 2, 3 o 4 anni. In questo caso non appare necessaria alcuna documentazione di spesa. Il piccolo prestito permette di ottenere un capitale massimo di 5mila euro con un piano di ammortamento dai 12 ai 48 mesi. Questo tipo di finanziamento è destinato a dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. Il tasso applicato equivale al 4,25% ed è fisso per tutta la durata del finanziamento. Inferiori le spese di amministrazione che sono dello 0,50% rispetto all’importo lordo del finanziamento.
  • Prestito pluriennale diretto: Questo tipo di finanziamento è rivolto a dipendenti e pensionati iscritti alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. La cessione del quinto ha una durata di 5 o 10 anni. In questo caso bisogna allegare la documentazione di spesa.
  • Prestito pluriennale garantito: Quest’ultima tipologia di finanziamenti si rivolge agli iscritti alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. La cessione del quinto presenta una durata di 5 o 10 anni ed il capitale viene erogato da  società finanziarie e Istituti di credito convenzionati. Tale prestito viene assicurato dall’Inpdap contro i seguenti rischi: decesso dell’iscritto prima che sia estinta la cessione; cessazione dal servizio senza diritto a pensione; riduzione dello stipendio del cedente. Il soggetto richiedente deve presentare la domanda in quattro esemplari all’amministrazione di competenza con allegato il certificato medico di sana e robusta costituzione fisica. In un secondo momento la documentazione verrà inviata all’istituto di credito che sottoporrà nuovamente alla visione dell’amministrazione. Sarà quest’ultima ad inviare la documentazione del prestito alla sede Inpdap che deciderà se concedere o meno la garanzia dopo aver valutato la pratica. Qualora il richiedente avesse un’età superiore ai 65 anni, i tassi applicati saranno rispettivamente del 2,00% e del 4,00% (minimo 60 mesi/ massimo 120 mesi). Per i prestiti quinquennali il tasso è pari all’1,50%, mentre per i finanziamenti decennali equivale al 3,00%. 

Il soggetto richiedente il finanziamento dovrà compilare la domanda Inps (ex Inpdap) e consegnare la documentazione richiesta all’Ufficio Provinciale o Territoriale Inps Gestione Dipendenti Pubblici dal primo al 10 gennaio; dal 1° al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre ogni anno come spiegato su guida-mutui per l’accesso ai mutui Inpdap.

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